Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE B ATT AG UE DELL'ISONZOinsuperabile barriera ad eventuali attacchi dell'avversario.
« All'inizio della primavera, delineatasi la possibilità di una offensiva nemica in Trentino, fu per noi giocoforza inviare in quello scacchiere una parte delle truppe e delle artiglierie, di nuova formazione, che erano state in precedenza destinate alla fronte dell'Isonzo. Scatenatasi poi, a metà maggio, 1 offensiva stessa in tutta la sua violenza, fu ancora necessario spostare verso il Trentino una gran parte delle unità di riserva disponibili. Ma, pur così provvedendo, il Comando Supremo italiano con ordini e direttive ai comandanti delle armate sull'Isonzo confermava ripetutamente il suo intento che si dovesse persistere nel dare sviluppo alle predisposizioni per l'offensiva su quella fronte. La conquieta della piazza di Gorizia, non ostante i sopravvenuti turbamenti, era e restava ad ogni costo l obiettivo principale delle nostre operazioni estive. E in coerenza a tale concetto, già nella prima metà di giugno,' determinatosi l arresto della invasione nemica in Trentino, il Comando Supremo faceva eseguire gli studi per potere al momento opportuno, con rapida manovra per linee interne, ricondurre dalla fronte del Trentino a quella dell'Isonzo truppe ed artiglierie e tutti i mezzi ritenuti necessari per un attacco a fondo.
« La rapidità della manovra doveva ottenersi sfruttando nella misura maggiore possibile ferrovie ed autocarri, nello scopo di riuscire ad iniziare l'azione per sorpresa o, in ogni caso, prima che l'avversario avesse avuto tempo di parare il colpo, tenuto conto dell maggior sviluppo delle sue linee di comunicazione, all'esterno dell'arco montuoso delle Alpi Trentine, Carniche e Giulie. L'offensiva contro la testa di ponte di Gorizia doveva poi essere preceduta, di due giorni, da un attacco nel settore di Monfalcone, nel fine di richiamare verso quel tratto di fronte, sensibilissimo per il nemico, forze ed attenzioni di esso, completando così, con la sorpresa nel campo tattico, la sorpresa strategica da ottenersi con la fulminea celerità del movimento logistico.
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