Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      i.A GRANDE GUERRA D'ITALIAtattici, le molteplici e possenti linee di difesa erette dal-1 avversario, la vicinanza di Gorizia, centro cospicuo di risorse per il nemico, facilitavano ad esso la tenace difesa e gli consentivano violenti ritorni controffensivi. A palmo a pa'.mo, a prezzo di generosi sacrifici, le nostre fanterie, con la mirabile incessante cooperazione delle artiglierie, conquistarono tutto l'aspro ed intricato terreno. espugnando ad una ad una le innumeri trincee, circuendone ed obbligando alla resa i difensori, ributtandone oltre il fiume i violenti contrattacchi. Si distinsero nella lotta le Brigate di fanteria Toscana (77° e 78" reggimenti) e Trapani (143° e 144° reggimenti), de'la 451 Divisione, che, manovrando sul tergo delle linee nemiche sul torrente Peumica e sulla collina sovrastante al villaggio di Peuma, ne determinarono la caduta.
      « Altri non meno poderosi contrattacchi nemici, preparati da potenti bombardamenti, erano respinti dai valorosi difensori del Monte Sabotino e dèi Monte San Michele.
      « Nel pomeriggio dell'8 agosto, per effetto della nostra vittoriosa azione, tutte le alture sulla destra dell'Isonzo, costituenti la testa di ponte di Gorizia, e il Monte San Michele, sulla sinistra del fiume, erano in nostro saldo possesso. La linea dell'Isonzo a valle di Tolmino era a noi intieramente assicurata.
      « Sull'imbrunire, riparti delle Brigate Casale e Pavia passarono a guado l'Isonzo, di cui il nemico aveva in parte danneggiati i ponti, e si rafforzarono sull'altra riva. Una colonna di cavalleria e di bersaglieri ciclisti era tosto lanciata all'inseguimento. Con alacre opera, riparti del Genio, sotto il tiro delle artiglierie avversarie, gitta-vano i ponti e riattavano quelli danneggiati dal nemico.
      « Il mattino del 9 agosto le nostre truppe entravano in Gorizia, mentre una colonna di cavalleria e ciclisti percorreva la pianura intorno alla città, spazzandone le ultime resistenze nemiche. Il successivo 10. le nostre fanterie occupavano le pendici occidentali delle alture che avvolgono ad est la piana di Gorizia, e, più a sud, la linea della Vertoibizza. iniziandone il rafforzamento.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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