Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAve artiglierie nemiche di cui il numero è continuamente venuto crescendo durante il settembre. »
      La vera ripresa della lotta sul Carso, dopo la prima spinta successiva alla conquista di Gorizia, avvenne la mattina del 14 settembre.
      « Venne 1* alba — narrava Alighiero Castelli — fredda, piovigginosa, avvolta in cortine di nebbia. Si dettero le ultime disposizioni; si passarono in rapida rassegna le forze da mettere in moto, si suscitarono altri concitati squilli di telefono: si occuparono gli osservatorii, si rilessero gli ordini scritti, si recitò sommessamente una preghiera per l'esercito e per la patria; ed intanto le ordinarie incombenze di quell ora al campo — il controllo dell'equipaggiamento, la distribuzione del caffè, 1 appello dei soldati — assumevano una solennità insolita : la solennità quasi sacra che si diffonde sulle truppe prima che partecipino alla battaglia.
      « Col levarsi del sole, la nebbia si era un po' diradata, ma non era sparita all'orizzonte. Colline, valli e paludi sembravano di essa penetrate, quasi imbevute.
      « Poco prima delle 8 cominciò l'ululato dei cannoni. L'azione delle artiglierie si manifestò ben presto vasta e incalzante. Si estese, dalla zona ad est di Gorizia, giù giù per tutta la linea del Carso. Dopo un'intro-duz'one solenne iniziata dai grossi calibri, cominciò la sinfonia dei medii e dei piccoli pezzi, insistenti, fitti, contro bersagli che la nebbia avvolgeva ancora, mescolando le sue bambagie con il fumo anch'esso cinereo ma più grigio sollevato dalle esplosioni. Dagli osservatorii si stentava a distinguere le posizioni del nemico; ma si supplì con la veemenza del fuoco a zone, che investì cime e pendici, trincee, camminamenti, caverne e baracche, tutto travolgendo e scompigliando, in una ridda fantasmagorica di rovine. Il nemico, sorpreso, subiva già le sue prime perdite e richiamava all'erta tutte le sue forze. Ma lo scompiglio aveva invaso le truppe, che si ricoveravano nelle caverne, a mala pena trattenute dagli ufficiali. Dopo alcune ore di cannoneggia-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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