Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE BATTAGLIE DELL'ISONZOtrattacchi nemici, e riconquistate dalle nostre eroiche truppe risolute a qualunque sacrificio pur di vincere.
« L'abbondanza delle mitragliatrici, parecchie delle quali sono state conquistate negli attacchi alla baionetta, ha facilitato, come di solito, al nemico la resistenza dalle sue posizioni dominanti.
« L'artiglieria austriaca ha continuato, come nei primi tempi della guerra, senza alcuna economia di munizioni, i suoi bombardamenti contro le posizioni da noi conquistate. Non si è potuta accertare alcuna diminuzione nelle bocche da fuoco nemiche.
«-I cannoneggiamenti terribili sono stati fatti dal nemico con i suoi consueti medii e grossi calibri, come nei mesi scorsi. Insomma nessuna debolezza, nessun segno di esaurimento per quanto riflette il ricco armamento del nemico. »
Il 19 settembre Gino Piva scriveva dal fronte carsico :
« Da sei giorni la battaglia è impegnata lungo tutta la linea del Carso e da sei giorni ogni sua fase dimostra quanto grande sia 1 accanimento del nemico nel contrastare alle nostre truppe avanzanti, passo per passo, piede per piede. Era prevedibile, del resto, all'inizio di questa nuova azione sul Carso, che gli austriaci avrebbero ammassato la miglior parte delle loro forze, cautamente sottratte agli altri fronti per trattenere a qualunque costo 1' avanzata del (c peggior nemico », il quale costituisce la maggior preoccupazione colitica e militare dello Stato austriaco. Sulle forze che il nemico ha potuto concentrare sul fronte della regione Giulia si hanno indizi sufficientemente fondati. Oltre 60 battaglioni si distenderebbero a sud di Gorizia ed oltre 90 al nord, appoggiati da un considerevole numero di bocche d'artiglieria. Le due ali di Gorizia sulle vie di Lubiana da una parte e di Trieste dall'altra, sarebbero così presidiate da linee combattenti tutt'altro che disprezzabili, verso le quali va muovendosi il flusso delle riserve strategiche.
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