Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAfuochi concentrati e celeri, volsero in disordinata fuga, lasciando numerosi cadaveri sul terreno.
      « Prendemmo 553 prigionieri, dei quali I I ufficiali, una batteria di 4 obici da 105, con munizionamento di circa 1000 colpi per pezzo, mitragliatrici, armi e munizioni, una colonna di carreggi con cavalli ed altro abbondante materiale di ogni specie.
      5 novembre. — « Nella zona ad oriente di Gorizia e sul Carso, le nostre truppe attesero ieri a rafforzare !e posizioni raggiunte, nonostante i tentativi di molestia dell'artiglieria nemica. Con piccole operazioni offensive ampliarono l'occupazione nel settore a mezzodì della strada da Oppacchiasella a Castagnievizza, e presero altri 198 prigionieri, in gran parte feriti e dispersi sul campo di battaglia.
      « Nel complesso delle azioni dal 1° al 4 novembre caddero nelle nostre mani 8982 prigionieri, dei quali 270 ufficiali; ciò che fa ascendere a 40.363. di cui 1008 ufficiali, il nume.ro dei prigionieri presi all'esercito nemico sulla fronte Giulia dal 6 agosto ad oggi. »
      Un comunicato ufficiale del 2 novembre così delineava l importanza della nostra avanzata :
      « Il sistema difensivo nemico, bersagliato dal fuoco delle nostre artiglierie così nella giornata del-31 ottobre come nella mattinata successiva, può considerarsi diviso in due settori dal fiume Frigido (Vippacco). A settentrione di tale corso d'acqua esso è costituito dalle fortissime alture del Tivoli e di San Marco, dominanti da oriente la piana di Gorizia, sulle quali gli austriaci si e-rano arrestati nell'agosto dopo la loro cacciata dalla città e vi si erano poi validamente rafforzati. Speciale valore è dato a tali posizioni dalla conformazione del terreno a ripidi pendii, rotto da burroni e coperto da fitta vegetazione in gran parte costituita da boschi di alto fusto. A sud del Frigido, sull' altipiano carsico, la linea nemica, passata circa 800 metri ad occidente della vetta del Veliki Hribach, scendeva in direzione meridiana alle prime case di Loquizza, indi proseguiva lungo la stra-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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