Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      i.A GRANDE GUERRA D'ITALIAmento) con rinnovata energia conquistavano l intera fronte che dal Monte Faiti per l'altura di Quota 319 va alla Quota 229 sulla strada di Castagnievizza, circa 700 metri ad ovest di questa località. Più a sud furono mantenuti i progressi fatti il giorno innanzi, non ostante gli intensi bombardamenti nemici.
      « Infine nella giornata del 3, nella zona ad oriente di Gorizia, l'azione si limitò ad intenso duello delle artiglierie, mentre sul ciglione settentrionale del Carso le truppe della 49a Divisione espugnavano le forti alture del Vucognacco (Volkovniak), di Quota 123 e di Quota 126. Più a sud con vigoroso sbalzo di più che un chilometro fu raggiunta la quota 291 e spinta l'occupazione della strada di Oppacchiasella sino a 200 metri da Castagnievizza. Verso Quota 208 sud folte masse nemiche lanciarono un violento contrattacco : furono fulminate e disperse dai tiri concentrati delle nostre artiglierie.
      « Il giorno 4, con piccole operazioni offensive nella zona tra Oppacchiasella e Castagnievizza, portammo le nostre linee circa 350 metri a mezzodì della strada, fronte a sud. Indi l'offensiva fu nuovamente sospesa.
      « Nel complesso dell'azione prendemmo 8982 prigionieri, dei quali 259 ufficiali, 24 pezzi, di cui 13 di medio calibro, 9 lanciabombe, 62 mitragliatrici, alcune migliaia di fucili, grandi quantità di munizioni, di istrumenti da zappatore, e di materiali vari di ogni specie.
      « Nuove intemperie di eccezionale violenza e che tuttora perdurano in tutto il teatro di guerra vennero a turbare ancora più gravemente che per il passato le condizioni di vita delle nostre truppe e ad impedire Io sviluppo di operazioni in grande stile. L'inizio del secondo inverno di guerra poneva a dura prova la mirabile resistenza dei nostri soldati.
      « Nelle zona montuosa caddero in grandissima copia le nevi; in non pochi punti l'altezza dello strato di neve raggiunse, in altri superò anche i 4 metri. Il predominio di venti umidi e caldi fu causa di frequenti e rovinose valanghe e di slittamenti di estesi campi nevosi; donde interruzioni nelle comunicazioni e dolorose
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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