Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE BATTAGLIE DELL'ISONZOstre linee e sulle nostre retrovie, sopra tutto nei momenti nei quali l'allungamento improvviso del nostro tiro faceva temere al nemico che noi dovessimo lanciare all'attacco la fanteria.
      « La notte sul 14 il tiro d'interdizione fu rinnovato contro le trincee e i centri di vita del nemico. La mattina del 14 l'azione dell'artiglieria assunse carattere di grande violenza. Il ritmo dei colpi s'accelerò in un tambureggiamento terribile che fece sparire dietro una cortina di vampe e di fumo le linee austriache. Evidentemente il nemico si preoccupava di un attacco generale delle nostre fanterie e cercava di prevenirci, d'inchiodarci nelle nostre trincee, nelle nostre zone di radunata, concentrando tutte le sue forze d'artiglieria in un grande fuoco di sbarramento che rovesciò migliaia di proiettili sulle nostre trincee e sui nostri camminamenti, che si allungò a colpire le nostre strade, tentando di arrestarvi ogn: movimento d'uomini, ogni afflusso di materiali. Grosse granate a gas asfissianti scoppiarono in Gorizia.
      « Nonostante tale tempesta di fuoco, nei tratti designati, a mezzogiorno del 14, le valorose fanterie italiane balzarono fuori dalle trincee puntando risolutamente sugli obiettivi loro assegnati : obiettivi ardui tutti, alcuni di tale difficoltà da essere ritenuti sin qui irraggiungibili o quasi, come le alture di riva sinistra dell'Isonzo, da Piava alla stretta di Salcano. I loro pendii ripidissimi ed aspri di rocce affioranti da un sottile strato di terra, qua e là rivestiti di basse, folte boscaglie e di cespugli, sono già per se stessi, per loro natura, un grande ostacolo all'avanzata della fanteria. Un nemico agguerrito li difende valendosi di parécchie linee successive, tutte formidabili, tutte preparate da lungo tempo, tutte provviste di caverne profonde e munite di ogni mezzo di resistenza e di offesa, sotto la protezione di batterie postate in modo favorevolissimo, capaci di tiri d'infilata e di fuochi incrociati.
      « Le fanterie italiane progredirono e continuano a progredire. Munitissime posizioni sono state già espugnate, prigionieri affluiscono ai Campi eli concentra-mento.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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