Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE BATTAGLIE DELL'ISONZOgradino settentrionale che prende il nome di Cima dello Stradon.
« Dai posti di vedetta e dai trinceramenti avanzati le truppe nostre opposero una accanita resistenza ricacciando il nemico su quasi tutta la linea. Solo nel tratto più basso del settore di assalto, verso la Cima dello Stradon, il nemico riusciva a vincere la resistenza dei nostri e ad occupare alcuni elementi di trincea.
« Immediatamente si disponeva per il contrattacco. Di primo impeto il nemico veniva sloggiato dalla maggior parte della sua effimera conquista. Alle 11 solo qualche breve tratto di trinceramento rimaneva nelle sue mani, ma per poche ore. Verso le 17, dopo un breve efficacissimo bombardamento, le nostre fanterie, assalendo con grande impeto, fugavano il nemico anche da quel punto, ricostituendo nella loro integrità le nostre posizioni da noi tenute prima dell'attacco austriaco. -
« Una sessantina di prigionieri, tra i quali .un ufficiale e parecchi graduati dei riparti di assalto, tre mitragliatrici e numeroso materiale rappresentano il bottino della giornata. Assai gravi sono anche le altre perdite del nemico. In un brevissimo tratto della fronte di attacco furono contati più di cento cadaveri.
« Cosicché, tirando le somme, l'azione si è risolta in uno scacco completo per gli austriaci, i quali non hanno potuto conservare le posizioni nelle quali erano riusciti a penetrare a prezzo di gravi sacrifici di sangue.
« Accanto all'insuccesso tattico, l'insuccesso strategico, poiché non è certo con attacchi come quello del Col-bricon che il nemico può illudersi di alleggerire la pressione sulla fronte dell'Isonzo. »
Infatti la nostra azione offensiva sulla fronte Giulia proseguiva tenace e vittoriosa. Ecco i bollettini del Comando Supremo :
24 maggio. — « Ieri, sul Carso, dopo 10 ore di violentissimo bombardamento, le valorose truppe della III Armata assalirono e sfondarono le forti linee nemiche da Castagnievizza al mare. Mentre all'ala sinistra, a nord
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