Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE BATTAGLIE DELL'ISONZOroviarì, depositi e batterie, e mitragliando truppe nemiche. Ritornarono incolumi. In combattimento aereo venne abbattuto un velivolo nemico. »
      27 maggio. — « Nella quarta giornata dell'aspra battaglia sul Carso, le nostre truppe, con nuovi tenaci sforzi. ampliarono il possesso delle posizioni occupate nel tratto più meridionale dell'altipiano e mantennero nei rimanenti settori le conquiste fatte nei giorni innanzi.
      « Dall'alba a sera durò il duello delle artiglierie su tutta la fronte di attacco.
      « Nel pomeriggio, tra il mare e Jamiano le nostre fanterie, con successivi impetuosi sbalzi, si spinsero oltre la ferrovia da Monfalcone a Duintf, nel tratto a nordest di San Giovanni, ed espugnarono la munitissima altura di quota 145, a sud-ovest di Medeazza, stabilendosi saldamente a qualche centinaio di metri dal paese.
      « Nel corso dell'azione, alcuni reparti, con risolute puntate, giunsero sui pezzi nemici e si impadronirono di una batteria da campagna su sei cannoni, con abbondante munizionamento. Presero 812 prigionieri, dei quali 34 ufficiali.
      « A nord di Jamiano, attacchi e contrattacchi si succedettero violenti per tutta la giornata, sostenuti dal fuoco delle artiglierie; rinsaldammo l'occupazione sulle alture ad oriente di Boscomalo.
      <( Anche l'abitato di Castagnievizza fu raggiunto e sorpassato; ma incessanti concentrici fuochi di numerose batterie nemiche ci indussero poi a sgomberare il villaggio, tenendone il margine occidentale.
      « Nella zona ad est e a nord di Gorizia intense a-zioni delle artiglierie : la nostra bombardò le conche di Gargaro e di Britovo, già centri di rifornimenti per l'avversario. *
      « Nel settore di Piava, le fanterie della Brigata Udine (95° e 96° reggimenti) conquistarono di slancio le alture alla testata del vallone di Palliova, collegando le nostre linee di Monte Cucco a quelle sulla quota 363. Presero 438 prigionieri, dei quali 10 ufficiali, un cannone, due lanciabombe e sette mitragliatrici.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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