Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnidi di mitragliatrici sono bersagli minimi e difficilmente individuabili, talché non si può contar troppo, per distruggerli, sul fuoco dell'artiglieria. Occorre procedere molto cautamente in queste zone infestate dalle mitragliatrici per non esporsi ad inutili perdite, e questa necessità impone di sostituire mosse lente e guardinghe all'impeto consueto dell'assalto.
      « Tuttavia anche questi ostacoli e queste insidie si vengono vincendo e la nostra avanzata prosegue. Le batterie da campagna si spostano in avanti appoggiando le ardite brigate di fanteria e di bersaglieri che compongono le colonne di attacco e che ormai premono la linea austriaca di Flondar, che sfiora i contrafforti nordoccidentali del Ghermada (Hermada) e vengono affermandosi sull'orlo del ripiano di Castagnievizza. »
      Una nota Stefani del 26 maggio recava questi ulteriori particolari :
      (( La linea di Flondar, che il 7° Corpo ha sfondato e oltrepassato fra il Vallone di Jamiano e Lokavac, costituiva, nella sistemazione difensiva austriaca del Carso, una seconda linea, una linea di riserva. La designazione di linea di riserva non deve trarre in inganno circa l'efficienza di questa posizione. La linea di Flondar, da lungo tempo costruita e costantemente perfezionata, aveva carattere di non comune saldezza, sia per la profondità dello scavo, sia per le difese accessorie (più zone successive di reticolati e di cavalli di frisia), sia per le numerose caverne. Si staccava essa dalla prima linea (quella già da noi superata di Quota 208 sud, Quota 144, Quota 77 e Quota 21) al groviglio di Lucati e volgeva a sud, arrotondandosi in salienti sulle pendici occidentali delle Quote 238 e 235, scendeva nel Vallone di Jamiano a oriente di Comarie (case di Quota 31), risaliva le pendici dell' altura di Quota 146, contrafforte del Monte Ghermada (Hermada), toccava il margine orientale di Flondar, e poco a sud di questo caseggiato si biforcava. Uno dei rami si dirigeva al mare per Lokavac e San Giovanni, l'altro si incurvava a mezza costa dei
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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