Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE BATTAGLIE DELL'ISONZOstre posizioni della sponda sinistra dell Isonzo e lungo il fiume fino a Gorizia.
      « Un altro successo tattico è stato conseguito con l'estendere l'occupazione ad est di Gorizia, facendo aria intorno ad essa, e con l'occupazione della Quota 177 sopra Tivoli, donde si è anche da quel lato iniziato l'attacco di Monte Santo.
      « Un terzo grande successo tattico ormai completamente acquisito è quello raggiunto sul Carso. Qui il nostro fronte, per la forte resistenza austriaca, formava un acutissimo saliente alla nostra destra con vertice nella palude del Lisert. Tutta la nostra destra era esposta ed era continuamente bersaglio non solo degli attacchi austriaci, ma del fuoco nemico, non soltanto dei cannoni, ma anche dei fucili e delle mitragliatrici. Era in complesso una posizione difficile e precaria quella nella quale ci trovavamo. È vero che con audacia ed eroismo spesso in questa guerra abbiamo dovuto sostare in condizioni precarie, aggrappati sotto il dominio nemico, e senza che questo abbia potuto riuscire a valersi della difficile nostra situazione. Ma noi, come il cane mastino, una volta agguantata la preda, non l'abbiamo lasciata più, e il nemico ha sempre dovuto cedere...
      « Il successo strategico è consistito nell aver concepito un attacco sulle ali e di averlo svolto in modo che al nemico riuscisse di sorpresa prima a sinistra e poi a destra. Contro posizioni così ardue era necessario cercare non di sorprendere completamente, ma almeno di mettere l'impreveduto dalla nostra parte; e questo è stato ottenuto sia a sinistra, sia a destra dal Comando, che sorprese il nemico non coll'attacco, ma con l'entità impreveduta dagli austriaci dei -nostri due successivi assalti, che ci portarono di slancio contro e vicinissimo ai capisaldi, impedendo al nemico qualunque manovra di riserve se non per postumi contrattacchi.
      « In questa offensiva hanno rifulso gigantesco il valore dei nostri fanti e l'abilità e l'iniziativa di tutti i capi in sottordine,, fino ai più umili gradi. »
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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