Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LE BATTAGLIE DELL'ISONZOdei prigionieri fatti dimostra fino a qual punto 1 attacco del 23 è stato una sorpresa per gli austriaci, e non è che un principio. L'esercito francese saluterà con gioia la vittoria dei nostri sicuri amici italiani. »
      Mettendo in ridicolo i bollettini austriaci, che cercavano di negare sistematicamente i successi italiani, il Temps, dopo aver rilevato come gli eserciti di Cadorna proseguissero con grande slancio l'offensiva, scriveva :
      « Da principio gli italiani erano a Pietra Rossa. Ne sono ora a due chilometri e mezzo. Hanno, dunque, fatto un passo. Gli italiani erano a Jamiano ed hanno oltrepassato Komarie, si sono impadroniti delle Quote 235 e 247, che dominano Jamiano di circa 200 metri e la seconda delle quali ne dista 1800 metri. È, dunque, nulla questo? Gli italiani erano a Boscomalo ed hanno raggiunto il margine di Castagnievizza e la Quota 220. Sono, queste, bagatelle per i compilatori dei bollettini austriaci? E i 22.500 prigionieri? Non è — crediamo — indietreggiando, che gli italiani li hanno presi. »
      I deputati francesi Candace, Deyris, Rigai e Tour-nan mandarono al Matin, dalla fronte italiana, un dispaccio collettivo per dire il loro entusiasmo.
      « Si direbbe — essi affermavano — che il cannone non conti : questa fanteria marcia come se la fanteria nemica nulla potesse fare. Questi soldati si battono con la stessa calma del contadino che ara. Ecco che gli assalitori incrociano prigionieri che scendono dalla collina con fretta comica. Tra le truppe di assalto uomini cadono, vuoti si formano nelle file, si colmano, e la marcia continua. Abbiamo assistito a lungo a questo spettacolo dal quale non ci potevamo staccare, e quando la sera ce lo ha nascosto abbiamo riportato con noi una ammirazione profonda per la razza che ha fornito questi lavoratori ostinati e questi calmi soldati. Questa ammirazione saremmo felici se fosse divisa da tutti i francesi. È una verità, della quale il nostro viaggio ci ha convinti, che per assicurare l'avvenire dell'Europa occidentale non
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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