Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      I A GRANDE GUERRA D'ITALIAgHoni del 64°. L'H°, il 37° e 38° reggimento di fanteria sono dissanguati; i vuoti sono stati colmati con battaglioni di marcia, nei quali il difetto di organicità derivante dal divario di età esistente tra gli uomini cHq li compongono, è compensato dal numero. I battaglioni di marcia sono molti, infatti, e grossissimi come effettivi.
      « 11 fuoco tambureggiante dell'artiglieria italiana è stato terribile, a quanto narrano i prigionieri, non solo per le sue conseguenze materiali, ma anche pel suo effetto morale. Un ufficiale ha detto testualmente : « Ci sentivamo mancare l'anima sotto l'intensità del fuoco. » iVlolti altri ufficiali austriaci prigionieri hanno espresso la loro ammirazione per lo splendido contegno delle fanterie italiane e sopratutto per la risolutezza con la quale si sono lanciate all'assalto. Per indicarne lo slancio e l'ardimento un ufficiale austriaco ha detto : « La fanteria italiana non ha reparti di assalto (Sturmsabteilungen), ma brigate d'assalto (Sturmsbrigaden). » Egli voleva significare che le ardue rischiose imprese affidate nella fanteria austriaca agli sceltissimi reparti d assalto, sono compiute nella fanteria italiana da brigate intere. »
      Poi, constatati i danni da noi inflitti al nemico nel! a-zione passata, una nuova nota ufficiale stabiliva com'era stato rotto il suo urto controffensivo. La Stejani infatti pubblicava in data 5 giugno :
      « Una vasta poderosa controffensiva, sferrata dal nemico con grandi forze e con grandi mezzi d'artiglieria, si è infranta nelle giornate di ieri e di oggi contro la saldissima resistenza della nostra difesa e sotto l'irruenza magnifica dei nostri contrattacchi. Per tentare di ritoglierci le conquiste recenti, per giustificare almeno con l'apparenza i fatti reali e le menzogne, delle quali mai come negli ultimi tempi sono stati infarciti i suoi bollettini, il nemico aveva ideato e preparato con ogni cura questo suo ritomo offensivo. Da parecchi giorni, dai l'aiti al mare, le sue artiglierie di grosso e medio calibro con lenta cadenza venivano eseguendo tiri di di-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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