Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIArato così bene come questa volta.* L'inizio del bombai-damento scatenò nelle linee austriache panico e confusione, aumentati da incrociarsi di ordini e contrordini. In qualche riparto il grido : « Salviamoci, salviamoci! » era divenuto la parola d ordine di quelle tragiche ore : tragiche veramente, poiché la distruzione arrecata dal nostro fuoco fu terribile.
« Non soltanto i trinceramenti vennero in più punti sconvolti e addirittura spianati o colmati dal materiale franato fer effetto delle esplosioni, non soltanto i reticolati furono squarciati, ma le caverne stesse, alle quali gli austriaci dedicano le massime cure, non offrirono sicuro riparo; molte furono sfondate, molte bloccate dal terreno franato sotto i colpi. Le perd te fra gli uomini che vi si erano rifugiati furono gravi. Soldati prigionieri lamentano che gli ufficiali abbiano cercato ricovero nelle caverne ritenute più sicure, abbandonando a sé stesse le truppe.
(t Le condizioni dei riparti di prima linea divennero rapidamente intollerabili sotto il nostro bombardamento. I servizi furono disorganizzati, le condutture dell'acqua spezzate, i telefoni interrotti. Anche molti dei depositi dei viveri che gli austriaci sogliono preparare nelle caverne dietro la prima linea per nutrire la truppa durante il fuoco tambureggiante, andarono distrutti. Molti pezzi furono ridotti al silenzio.
« Uno dei casi più singolari riferito dai prigionieri è quello di un intero plotone colpito in pieno da un proiettile di grosso calibro presso Belzana (Tolmino). Del plotone non rimasero che 4 uomini.
« In sostanza, benché il nemico si attendesse il nostro attacco ripetutamente preannunziato dai suoi giornali, la vastità e la violenza della nostra offensiva l'hanno sorpreso, scosso, schiacciato.
« Un senso profondo di stupore e di spavento hanno prodotto tra le truppe nemiche le proporzioni, la violenza, l'ardimento delle nostre azioni aeree. I soldati austriaci sono stati vivamente impressionati dall'audacia di quei nostri piloti che si abbassarono a 200 metri per
- 186 —
| |
Belzana Tolmino
|