Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAil primo a giungere alla vetta, aveva formato la vera punta del cuneo di attacco, ed ora esultava correndo alle nuove battaglie.
      « Una colonna, partendo dalla cresta del Fratta, puntava verso i costoni dell'Ossoinca, ad est; una, partendo dal Semmer, puntava a sud-est verso l'Oscedrih: una, partendo da Verh, puntava al sud, lungo le cime, verso il Cucco 711. Le due prime, attraversati i prati erbosi della valletta, sono scomparse fra le boscaglie basse dei nuovi monti, mentre lo scrosciare delle mitragliatrici e della fucileria si destava su quasi tutta la linea di attacco. Non si vedeva più niente; la battaglia serpeggiava nel folto degli alberi, divampava qua e là, languiva, si spostava. Si comprendeva però il suo svolgimento misterioso. Il crepitìo dei colpi andava cessando a sinistra e ravvivandosi a destra. L'Ossoinca era preso.
      « L'avanzata procedeva lungo il ciglio del vallone delI'Avscek. Soltanto delle piccole pattuglie nemiche erano riuscite ad appostarsi in quella zona selvaggia, dove non arriva che un misero sentiero, e si ritiravano rapidamente sotto l'incalzare dei nostri.
      « La colonna di sinistra, padrona dell'Ossoinca, convergeva al sud ora; passava da vetta a vetta a cooperare all'attacco frontale dell'Oscedrih. Saliva su quella groppa di bestia dalla coda. Ma gli austriaci erano arrivati a gettare i primi battaglioni sulla testa dell'Oscedrih, il cocuzzolo roccioso che guarda a sud.
      « Chi si affaccia da quella vetta domina tutta l'ampia conca centrale di Bainsizza; domina cioè 1 incrocio stradale di Bate, il centro delle comunicazioni, il cuore delle posizioni del Cucco e dello Jelenik; tutte le vi« dei rifornimenti e della ritirata sono sotto lo sguardo e sotto il tiro della cima 856. Il nemxo ha racimolato forze a Bate, sede di compagnie di marcia, alla base di Rav-ne, alla quale cominciavano ad affluire truppe portate via dalla Carnia, e le ha lanciate alla difesa della 856.
      « Ogni roccia, ogni greto, ogni sterpo celiava fucili spianati e mitragliatrici. Strisciando, balzando, mano-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 21. Le battaglie dell'Isonzo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 212

   

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