Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LE BATTAGLIE DELL'ISONZOvrando da tronco a tronco, da sasso a sasso, animosi, incuranti delie perdite — per fortuna quasi tutte dovute a ferite lievi — insensibili alla stanchezza e all' arsura mortale, i nostri soldati sono riusciti ad arrivare, assalendo di fronte, fin sotto alla estrema cresta, mentre dei reparti della colonna che fiancheggiava il movimento sono scivolati sull'altro versante. Alla sera i difensori erano quasi circondati; ma era impossibile stanarli. Si battevano disperatamente, su tutti i lati. Le asperità indescr.vibili del suolo offrivano loro rifugi invisibili. Meda notte, sulla cima della montagna era un frammi-schiamento fantastico di italiani e di austriaci, a gruppi, a pattuglie, annidati per tutto, aggrappati al terreno, ostinati e furenti.
« Dalla parte di Laka sopraggiungevano rincalzi nemici, che si ammassavano sulle falde della montagna verso la conca di Bainsizza. I reparti nostri che avevano eseguito l'aggiramento, minacciati di essere presi in mezzo, sono tornati indietro, nel buio. All'alba del 22 è, stato ripreso 1 assalto. La vetta è stata espugnata di colpo. Una volontà indemoniata scagliava gl'italiani. Due ore dopo, un contrattacco soverchiante riprendeva la cima. Volta a volta i cannoni austriaci e i cannoni italiani la bombardavano. Il nemico non adoprava che medi e grossi calibri. Volavano degli alberi intieri e dei macigni ad ogni esplos'one. Le nostre artiglierie pesanti bombardavano i declivi orientali, cercavano gli ammassamenti e le strade. Ogni tanto i cannoni tacevano; la fanteria riprendeva l'azione. Ricominciava la tempesta delle mitragliatrici; la 'battaglia invisibile imperversava nel bosco e le artiglierie, dalle due parti, sospendevano il tiro incerto, nell'attesa. Attacchi e contrattacchi si seguivano. La Quota 856 passava da un possesso all'altro. I nuovi rincalzi austriaci andavano su carichi di rotoli di filo di ferro e, nei periodi del dominio nemico, sorgevano reticolati fra albero e albero, si improvvisavano inattesi sbarramenti con rapidità sorprendente. La battaglia non aveva soste. Dodici volte la montagna è stata presa e perduta.
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Laka Bainsizza Quota
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