Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
I A GRANDE GUERRA D'ITALIAIntorno ali assalto decisivo, che diede alle nostre truppe il tanto conteso possesso del Monte Santo, Rino Alessi dava interessanti particolari :
« Una colonna partita dal Vodice rompeva le difese della selletta di Quota 503, aiutata dal movimento più a nord della nostra generale avanzata; passava in mezzo cù reticolati, gran parte dei quali ancora ostruivano l'accesso alla trincea di cresta e, non incontrando difficoltà, andava a portarsi all altezza di Quota 61 I, che forma l'antemurale della montagna.
« Una seconda colonna, avanzando frontalmente dalle trincee di mezza costa, dove alcune cave di pietra offrivano comodi rifugi naturali, s'installava sotto Le fondamenta del Convento, preparandosi l'antistante terreno con una nutrita raffica di bombe a mano e di bombarde leggere. Scardinava in tal modo gli ultimi grovigli di filo spinato che, vincolati ed abbarbicati a grosse chiavarde arrugginite, pendevano dal! alto a grappoli.
« Una terza colonna puntava in direzione dell'insellatura di Dol; incurante del fuoco delle mitragliatrici e delle concentrazioni di shrapnels effettuate dall'avversario con le batterie leggere della piana di Gorizia e dei rovesci del bosco di Panowitzer e del San Marco, toccava la Quota 408, a cavaliere della strada che discende a Salcano.
« Le baionette — notava l'Aless: — luccicavano ai raggi del pieno sole estivo, manifestando la loro poderosa apparizione nell'arruffato dedalo dei sassi e dei calcinacci. Le nostre mine di maggior calibro scoppiavano più avanti. Le vorticose colonne delle esplosioni dilaceranti sorgevano dalla falda di levante, contro i ricettacoli della strenua difesa; e si sfilacciavano verso Gargaro e Britof, piegate dalla brezza mattutina, come le vele di un vascello prossimo al naufragio.
« Il naufragio avveniva in un mare di fuoco e di poltiglia bituminosa. Anche la montagna pareva piegarsi. Aveva lunghi fremiti, rapidi sussulti. Cedeva all'urto più forte della sua ormai inanimata potenza. Si arroventava, si scuoteva, rombava, mandando fuliggine
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