Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA PATRIA VIOLATAparte del paese, da Torino a Milano a Roma a Campobasso a Messina, ecc. Stabilito e creduto ciò, come premessa irrefragabile, lo spirito tedesco passa alla conclusione, e la conclusione è questa : che bisogna... aiutar la natura. Correre senz'altro all'offensiva in un momento così grave e delicato per questo disgraziato paese che si trova in bilico sul precipizio, è il mezzo sicuro per farvelo crollare definitivamente. Ha fatto, insomma, scuola a Berlino il ben noto ragionamento del signor Conrad di buona memoria, quando voleva assalirci durante la depressione morale del terremoto calabro-siculo, o all'indomani di Sciara-Sciat quando il suo acuto ambasciatore aveva preconizzato la rivoluzione imminente e sicura in Italia. »
Ma questo movente psicologico non poteva essere il solo, secondo il giornale romano, il quale affermava che altri e più consistenti motivi, di natura militare strategica, dovevano avere influito. E questi motivi strategici dovevano ricercarsi negli effetti che la nostra vittoriosa offensiva sull'altipiano di Bainsizza aveva avuto sulla situazione militare dell'Austria. La nostra offensiva era stata veramente come un colpo minacciante il cuore stesso delle posizioni austriache contro l'Italia. Già la caduta del Kuk, del Vodice, e del Monte Santo avevano spezzato mortalmente il forte velario difensivo delle posizioni austriache del medio Isonzo, e scoperto irrimediabilmente il fianco più delicato della difesa austriaca. Successivamente e conseguentemente, la 'caduta nelle nostre mani dei bastioni formidabili dell'altipiano di Bainsizza aveva costituito per l'Austria, impossibilitata ormai a difendersi sufficientemente da sola, la grave triplice minaccia su tre Dunti delicatissimi e cioè su Tolmino, sull'Idria e sul Vallone di Chiapo-vano. Con questa triplice minaccia appuntata sul cuore della sua difesa. l'Austria era costretta a crearsi un nuovo esercito a difesa : e quest'esercito le fu approntato dall'alleata maggiore.
Intorno al secondo punto, relativo all'eventualità di errori commessi dal nostro Comando, s'impone il si-
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