Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA PATRIA VIOLATAL'elemento uomo : ecco il fattore decisivo, che in qualche parte era stato inferiore al suo compito. Taluno volle attribuirne la causa — e qui tocchiamo il quarto punto — al fatto che si trattava di truppe rimaste lungamente senza aver combattuto. Ma un autorevole scrittore di cose militari osservava in proposito nel giornale La Preparazione :
      « Lessi in un giornale che « la scarsa difesa tedesca a Cambrai prova che, non soltanto in Italia, ma anche fra i nemici si verifica il fenomeno psicologico per cui le truppe, lasciate troppo a lungo senza combattere, perdono le loro qualità belliche e piegano facilmente di fronte alla pressione dell'avversario ».
      « Quest'argomento della lunga inazione Io sentii sussurrare da più d'uno prima di vederlo scritto, e dissi [allora ciò che ripeto adesso : non si cerchino ragioni puerili a un cataclisma. Meglio il silenzio. La prima e la quarta armata, che vediamo all'opera, erano state nel loro complesso lontane dalle battaglie per più tempo che la seconda; non vale neppure l'esempio che si vuol trarre dal fronte occidentale, non essendo esatto che i tedeschi, ora battuti, sieno stati lasciati troppo tempo senza combattere; hanno combattuto ogni volta che combatterono i loro attuali vincitori.
      « Dunque meglio il silenzio che ragioni futili; ma nessuno creda che il silenzio possa significare oblìo. Questa brutta pagina della storia non si cancella con un frego. Il momento di parlare verrà, e chiunque, nato in Italia, avrà in qualsiasi modo concorso a quell'attentato contro il nostro onore e la nostra vita nazionale che, per ora, si chiama disgrazia di Caporetto, resterà infame finche duri la nostra razza... »
      L'opinione pubblica attribuì in gran parte la deficiente resistenza di alcuni reparti alla propaganda antibellica, che troppo liberamente era stata consentita a qualche partito politico. L'improntitudine e la tracotanza dell'intimazione fatta in Parlamento poco prima di Caporetto da un deputato socialista, secondo cui i soldati non avrebbero dovuto passare un altro inverno in
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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