Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAmero di unità che nella primavera ancora non erano disponibili.
      L'Alto- Comando italiano — affermava l'Ai essi — ebbe subito la sensazione di quello che andava maturandosi; quindi prese tutti i provvedimenti che l'esatta cognizione del piano nemico suggeriva. La mattina del 24 ottobre la nostra sistemazione difensiva poteva considerarsi ultimata. Tutto induceva a ritenere che l'attacco non sarebbe passato. Invece gli avvenimenti precipitarono nel volgere di poche ore col più rapido e tragico ritmo.
      La mattina del 24 ottobre gli Imperi Centrali avevano già raccolta e scaglionata in profondità la propria massa di manovra lungo i settori dell'alto e medio Isonzo sotto il comando del generale Otto von Below, e ripartita nei quattro seguenti gruppi : von Krauss, con forze austro-ungariche dal Rombon alle sorgenti del torrente Slatenik; von Stein, con divisioni miste dal Monte Nero a Tolmino; von Berrer, caduto poi alle porte di Udine, con forze esclusivamente germaniche sulla strada da Santa Lucia a Bischoflak; von Scotti, già comandante dei settori della Carnia, con divisioni miste davanti al Globocak.
      L'azione tattica rivestì speciale carattere : che invece di rivolgersi contro i capisaldi, si sferrò, col favore della nebbia, per il fondo delle valli, onde fra le nove e le dodici del 24 ottobre le conche di Caporetto e di Plezzo furono inghiottite e i difensori del Rombon e del Monte Nero isolati.
      L'urto sfondante dei gruppi Stein, Berrer e Scotti limitava la sua minaccia strategica alla retrovia della Bainsizza. Verso sera le nostre truppe di riserva creavano una linea mobile di resistenza dalla stretta di Ro-bic alla sella di Luico e dalla sella di Luico al Globocak, perduto e ripreso dalla 5a Brigata bersaglieri almeno ima ventina di volte. Dietro questa linea, le divisioni italiane che si trovavano nel pericolosissimo arco montano della Bainsizza, potevano raggiungere con la maggior parte delle artiglierie la sponda destra dell'Isonzo e qui-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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