Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      «ILA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      Tassoni, ricevevano 1 ordine di ripiegare sul Tagliamen-to e quivi compiere la prima tappa verso il nuovo fronte del Piave. Eguale ordine raggiungeva il giorno seguente la IV Armata al comando del generale Di Robilant.
      La terribile ritirata, sotto la continua e incalzante pressione avversaria, si effettuava fra indescrivibili difficoltà. Ma in mezzo ai più aspri sacrifici l'esercito diede prova del polso fermo dei capi e dello spirito di resistenza delle truppe, che seppero riaversi dall'inevitabile demoralizzazione, conseguenza dell'improvviso rovescio.
      A nord il generale Tassoni effettuava gradualmente lo sgombero delle valli Raccolana, Dogna e Fella in direzione di Moggio Udinese, abbandonando soltanto i pezzi di maggior calibro perchè di lungo traino e collocati su piazzuole in cemento armato. AI sud il Duca d'Aosta incolonnava i propri Corpi d'Armata sulle strade dal basso Isonzo al basso Tagliamento, facendo saltare dietro di sè tutti i ponti. Il valoroso Principe, che intanto aveva assunto pure il comando delle unità che ripiegavano dal Goriziano, dalla testa di ponte di Piava e dal Monte Santo, disponeva successive difese sul Monte Corada, sulle colline' del Podgora e di Cormons, a protezione del proprio fianco sinistro.
      E qui sono particolarmente preziose le notizie che Rino Alessi fu in grado di fornire, attinte a fonte competente e desunte dalla sua visione diretta.
      Il 29 ottobre, egli diceva, il problema più impellente della ritirata era d'impedire, primo : che i gruppi austro-germanici di von Below proseguissero con l'iniziale sveltezza lungo le loro direttrici e giungessero allo sbocco del Tagliamento in pianura innanzi che le difese temporanee fossero guemite; secondo, che gli eserciti fiancheggianti von Below (Krobatin in Carnia, Boroevic sul basso Isonzo) entrassero direttamente in azione.
      Per assolvere la bisogna il generale Di Giorgio, con truppe provenienti in parte dalla II Armata e in parte dalla Carnia, si disponeva a cavaliere del Tagliamento, davanti alle colline di San Daniele, improvvisando una testa di ponte. La nostra 36a Divisione, citata ad onore
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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