Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAL'improvviso cataclisma rivelava di ora in ora necessità impensate, situazioni oscure, ostacoli da far tremare le vene e i polsi ai generali più freddi e consapevoli della gravità dell ora. Brigate, divisioni, corpi d'armata correvano il rischio di perdere i contatti, di attardarsi troppo nella ritirata e quindi di restare avvolti, di vedersi sfuggire di mano il grosso delle proprie forze e perciò di toccare la mèta, il Piave, con reparti superstiti adatti a tutto tranne che a rompere e rovesciare la spinta in avanti delle numerose divisioni di Boroevic.
      La enorme maglia dei telefoni, che un tempo aveva tenuto legati perfettamente i comandi più piccoli ai grandi, era scomparsa; esistevano, però, altri fili : quelli di una saldezza morale derivante dalla consuetudine, dalla volontà e che resisteva alla bufera; per cui durante la marcia gli ordini passavano egualmente e giungevano a destinazione; le parole e i calcoli — quelle per incitare e accendere i cuori, questi per disciplinare e condurre l'impresa a buon fine — non restavano sulla carta, bensì si traducevano nella realtà.
      I combattenti sentivano il bisogno interiore di non distaccarsi da quell'organismo al quale avevano appartenuto nei periodi fortunati; perchè essere della III Armata voleva dire molte cose le quali anche i più umili comprendevano con il proprio intuito semplice ed onesto. Potevano offuscarsi nella mente dei veterani del Carso, in quelle grigie giornate autunnali, molte idee, non quella, piena di orgoglio, di sentirsi particella di una famiglia alla quale nulla era rimproverabile; di una famiglia il cui Capo, sempre memore della somma di doveri che per lui l'origine augusta rappresentava, era stato un esempio, un maestro di virtù morali...
      Mercè la ritirata sapiente delle varie Armate, compiuta con l'aiuto delle truppe di copertura e segnatamente dell'eroica arma di cavalleria, l'esercito s'era raccolto lungo la nuova fronte. Cominciava allora la lunga opera di riorganizzazione, che pure in mezzo a continue battaglie andò compiendosi con rapidità e con vigore tali da sembrare un prodigio.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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