Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (47/237)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA PATRIA VIOLATAnovava e veniva ancora contenuto dai nostri nuclei di retroguardia. Ormai i movimenti preordinati si erano compiuti e il Monte Longara poteva essere sgombrato.
      « Anche dalle posizioni avanzate in Valsugana e nei monti presso Feltre, le retroguardie hanno raggiunto i grossi sulle linee loro assegnate, tenendo in iscacco le avanguardie nemiche, contrattaccandole e ricacciandole.
      « In seguito a questo ripiegamento vennero abbandonati, dopo un completo sgombro dei materiali utilizzabili, i forti di sbarramento costruiti fin dal tempo di pace a nord e a nord-ovest di Arsiè. Tra questi sono i forti di Cima di Campo e di Cima di Lan, che tedeschi e austriaci annunciano di aver espugnati a viva forza (mentre nessuno era rimasto a difenderli), descrivendoli come formidabili opere, mentre tutto ciò che poteva dar loro efficienza militare era stato asportato o distrutto.
      « Sul Piave il nemico tenta di assicurarsi i passi. Presso il ponte di Fener una grossa barca con 30 uomini che cercava di raggiungere la riva destra del fiume è stata distrutta a colpi di cannone. Reparti nemici, che presso San Dona e Intestadura avevano varcato il Piave, sono stati ributtati nel fiume. Alquanti prigionieri e due mitragliatrici sono rimasti in nostre mani. Le imbarcazioni delle quali l'avversario .si era servito sono state distrutte. A Zenson, dove grossi reparti austriaci erano riusciti a stabilirsi sulla riva destra profittando degli argini e del terreno coperto, una metodica azione nostra va riducendo in zona sempre »più angusta l'occupazione nemica. Nuclei nemici sono riusciti ad infiltrarsi nell'isolotto detto Le Grave di Papadopoli, a nord di Ponte di Piave, e sulla riva destra del fiume presso Grisolera, non lontano dalla foce. In questa ultima località la folta vegetazione e gli alti argini che limitano fortemente il campo di vista e il campo di tiro hanno favorito 1 insinuarsi verso le nostre linee di piccoli reparti che sono contenuti dalla nostra difesa. »
      Ecco i bollettini dei giorni seguenti :
      15 novembre. — « Il nemico ha intensificato la sua
      — 47 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

Pagina (47/237)






Monte Longara Valsugana Feltre Arsi Cima Campo Cima Lan Piave Fener San Dona Intestadura Piave Zenson Le Grave Papadopoli Ponte Piave Grisolera