Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA PATRIA VIOLATAgare la difesa di talune posizioni avanzate, che sono state abbandonate con ordinato ripiegamento dopo accanita resistenza e brillanti contrattacchi.
« A nord di Quero la Brigata Como (23° e 24°) ha mostrato ancora una volta il proprio valore.
« Ieri lungo il Piave, con una travolgente avanzata, riparti del 268° fanteria (Brigata Caserta) in 'Unione ad elementi di altri corpi hanno completamente sgombrato dal nemico la zona di Fagarè. Il 13a fanteria (Brigata Pinerolo), respinto sanguinosamente un attacco tentato dai nemici rinserrati a Zenson, li ha ricacciati sempre più addentro nell'ansa del fiume. Tentativi di passaggio eseguiti in altre località vennero immediatamente sventati.
« Complessivamente sulla destra del Piave nei giorni 16 e 17 sono stati catturati 51 ufficiali, 1212 uomini di truppa e 27 mitragliatrici. »
Il collaboratore militare del Corriere Vicentino, che in quei giorni aveva potuto visitare la fronte sull'altipiano di Asiago, così riassumeva le sue impressioni :
« Il nemico si era tanto illuso sulla possibilità di sfondare le nostre linee, che aveva ripetuto per le operazioni sull'altipiano di Asiago, come per quelle da Plezzo a Cividale, un ordine di attacco che poteva ben dirsi piuttosto un ordine di marcia, il quale considerava possibile, in due giorni, dopo l'attacco del 9, il congiungimento delle forze dell' altipiano con quelle del Piave. Senonchè il fiore dei suoi battaglioni, tutt'altro che isboccare da Val Frenzela a Valstagna, è rimasto sterminato dinanzi alle nostre trincee dal Sisemol alle Melette. E solo chi, come noi, ha visto quei macabri campi di morte, può rendersi conto dell'amara delusione in cui debbono essere ricadute le truppe assalitici. Ondate intere di assalto su scaglioni profondi segnarono col sangue i bordi del loro flusso e riflusso, e i prati insecchiti dal gelo, i leggeri strati di neve che già coprono le più alte vette, e le forre rocciose sono disseminate di cadaveri nemici ai quali la furia senza tregua
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