Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      •LA PATRIA VIOLATAMonte Tondarecar, Monte Badenecche, senza però effettuare alcun attacco di fanteria.
      « Nostri riparti, in parziali riprese offensive, rioccuparono elementi avanzati di trincea e catturarono 6 ufficiali e 202 uomini di truppa.
      « A sud di Quero, poderose forze nemiche attaccano le nostre linee Monte Monfenera-Monte Tomba.
      « Nella pianura, la vigilanza delle nostre truppe, tra le quali per valore dimostrato nei giorni scorsi meritano anche speciale menzione i battaglioni bersaglieri 64°, 68° e 69° nella zona di Fagarè e il 21° battaglione di assalto e riparti delle Brigate Granatieri (1° e 2°) e Catania (145° e 146°) nell'ansa di Zenson, ha impedito al nemico di rinnovare qualsiasi tentativo di passaggio del Piave.
      « Truppe nemiche sono state ripetutamente bombardate di giorno da velivoli nella conca di Primolano, e di notte, malgrado forte vento, da aeronavi a nordovest di Susegana e a Tezze di Livenza. )>
      E un comunicato Stefani annunziava in pari data con queste parole la chiusura della fase di preparazione :
      « Con gli attacchi al Monfenera e al Monte Tomba annunziati dal bollettino odierno, il nemico ha assaggiato, si può dire, su tutti i punti la linea sulla quale il nostro esercito si è fermato. Gli austro-tedeschi ci hanno già assaliti alle Melette, a Monte Tondarecar, sull'altipiano di Asiago, a San Marino, in Valsugana, sui monti tra Brenta e Piave. Sul Piave tutti i passi del fiume sono stati tentati dall'avversario. Le masse nemiche si vengono addensando in più punti; movimenti di artiglierie e di carreggi sono segnalati in più direzioni.
      « La fase di preparazione è chiusa ormai e sta per iniziarsi una nuova e più intensa fase di azione. 'Può darsi che il nemico intenda tentare le sorti di una grande impresa strategica rapidamente risolutiva, cercando, ad esempio, di sfondare alle ali per avvilupparci, o iniziare una metodica e lenta azione di logoramento, o finalmente una di quelle serie di colpi di maglio di cui si è avuto un tipico esempio nella battaglia di Verdun. Comunque sia, l'esercito italiano, sempre animato dal-


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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