Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
•LA PATRIA VIOLATAgià come reparti molto agguerriti e che prigionieri austriaci ci descrivono anche come torme di saccheggia-tori.
« Da cinque giorni ormai arde la lotta nel triangolo Monte Tomba-Monfenera-Monte Cornelia. Le azioni accanite svoltesi sulla posizione avanzata-di Monte Cornelia non sono infatti che un prologo di questa fiera lotta che si combatte per il dominio dei passi del Piave, o-ve il fiume sbocca nella pianura. Tre attacchi nella serata del 15, cinque o sei in quella del 16 finivano per a-vere ragione della resistenza della brigata « Como » a Monte Cornelia.
« Nel pomeriggio del 17, grossi reparti assalivano già
10 sbarramento della rotabile e della ferrovia tra Piave e Monfenera, tentando di aggirare quest'ultima posizione dal basso. Venivano respinti con gravi perdite. Ma
11 nemico si accaniva, concentrava sette od ottomila uomini verso Quero, iniziava una violenta azione di artiglieria contro Monte Tomba e il Monfenera. La mattina del 18, prima dell'alba, lanciava quattro volte grossi reparti d'assalto contro il saliente di Monfenera. Sempre respinto, iniziava una intensa preparazione d'artiglieria verso le 7,30 e la faceva seguire da un attacco su tutta la linea Monte Tomba-Monfenera. Riusciva così, dopo una strenua difesa nostra, a por, piede nel saliente.
« Nella notte sul 19 nostri reparti, con vigorosi contrattacchi, sloggiavano il nemico da una parte del saliente. Gli austro-tedeschi contrattaccavano alla loro volta verso le 2. Venivano ricacciati. Tornarono alla carica all'alba con forze maggiori e con l'appoggio di un fuoco tambureggiante, e costringevano i nostri a ripiegare. Ma subito si contrattaccava. Alle 8,45 il saliente del Monfenera era tutto riconquistato da noi. Alle 9,30, con un forte contrattacco preparato dall'artiglieria, il nemico vi rimetteva piede. Due ore prima un'altra colonna nemica aveva tentato di irrompere nelle nostre linee più a sinistra verso le case Neranzine; respinta prima col fuoco, poi attaccata alla baionetta dai nostri, balzati fuori dalle trincee, era stata distrutta in mischie corpo a corpo.
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I. Reggio — Storia della guerra d'Italia — Voi. XXII.
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