Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      « Una trentina di prigionieri rimanevano nelle nostre mani e un centinaio di cadaveri, parte indossanti uniformi italiane, copriva il terreno dinanzi ai reticolati.
      « Più a oriente, grosse colonne austriache, appoggiate da violentissimo bombardamento d'ogni calibro, si avvicendavano in assalti più volte rinnovati e sempre ributtati con sanguinosissime perdite contro lo sbarramento di Val Cesilla e Monte Pertica.
      « Occorrevano gli sforzi combinati del 1° reggimento Kaiserschiitzen e di un battaglione di wurttember-ghesi (i riparti sono desunti dal bollettino di guerra austriaco) per aver ragione degli avamposti nostri a Fontana Secca.
      « Verso sera, dopo un lungo bombardamento a gas lacrimogeni e asfissianti, si delineava un attacco anche verso il Monfenera. Il fuoco della nostra artiglieria bastava ad arrestarlo.
      « L'urto nemico si ripeteva più violento e con più grandi masse nella giornata di ieri. Ancora prima dell'alba un fuoco tambureggiante di intensità eccezionale batteva tutta la nostra linea, e a giorno fatto dense ondate di fanteria si lanciavano all'assalto. La lotta si impegnava asprissima. Respinto, il nemico si accaniva coprendo il terreno dei suoi morti a Col Caprile.
      (( Soltanto nel pomeriggio rinunziava a rinnovare gli inutili sanguinosi attacchi. Monte Pertica, perduto una prima volta, veniva ripreso con un magnifico contrattacco; poi fu abbandonato ancora sotto la tempesta dei colpi e il soverchiare delle forze nemiche; ma veniva ancora riconquistato, ed è tuttora in nostro possesso.
      « Ma la maggior massa nemica gravitava contro il settore Monte Tomba-Monfenera. Non meno di sei reggimenti appartenenti alla Divisione di cacciatori germanici ed alla 55a Divisione austro-ungarica cercavano qui di sfondare e di girare la nostra ala destra per staccarci dalla destra del Piave. La lotta è continuata violentissima fino a notte. Continua ancora tra le più mutevoli vicende di attacchi e di contrattacchi.
      « Le nostre truppe si coprono di gloria in questa lotta nella quale il nemico, data la natura del terreno e i
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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