Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
      — ha svolto il nemico : una sulle balze occidentali, verso il Brenta, attaccando le nostre linee Col Caprile-Col della Berretta-Col dell'Orso, con assalti irradianti dalla Val Cesilla; una sulle balze orientali, verso il Piave, attaccando dalla Conca di Alano i contrafforti dello Spinoncia e del Solarolo. Questa duplice azione, condotta con estrema energia, tendeva dalla parte del Brenta a scalzare sempre più le nostre difese di Val Brenta, ad aprire un varco lungo la grande strada verso Bassano, a respingerci ad oriente del fiume dopo averci fatto arretrare a ponente, a sfruttare sul Grappa il successo tattico avuto sull'altipiano, a continuare, insomma, gli alternati sgretolanti colpi d'ariete sui due Iati della vallata. Contro il Col dell'Orso e lo Spinoncia l'azione tendeva ad attanagliare quel nostro saliente, ad amputarlo con una manovra penetrante nei fianchi per liberare il campo da quella specie di bastionata possente che imbarazza Fazione nemica sul Tomba e sul Monfenera. »
      Il bollettino ufficiale del giorno 12 cosi registrava l'inizio della nuova battaglia :
      « Nella giornata di ieri si è combattuto accanitamente fra Brenta e Piave. Numerose truppe austriache hanno attaccato le nostre posizioni in regione del Col della Berretta, e mentre altri riparti puntavano sul Col dell'Orso, grosse unità germaniche assalivano da est il Monte Spinoncia e le difese di Val Calcino.
      « La lotta è continuata l'intera giornata e l'avversario condusse l'azione con estremo vigore, facendola appoggiare da numerose artiglierie di ogni calibro. Le nostre batterie rallentarono l'urto validamente; qualche posizione dovuta abbandonare in un primo tempo per effetto del tiro di distruzione, venne rioccupata quasi per intero con successivi contrattacchi.
      « Verso sera, per la tenace resistenza delle nostre truppe e per le gravissime perdite subite, il nemico riduceva la propria azione al fuoco d artiglieria, che nella notte ridiventava normale. » *
      E un comunicato Stefani soggiungeva in pari data : « Il poderoso sforzo compiuto nella giornata di ieri dal nemico tra Brenta e Piave, sulle fronti Col Caprile,
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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