Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAfetto ordine, la linea momentaneamente perduta. Non minor valore spiegava in quel giorno stesso un manipolo del battaglione alpini « Val Maira », che si sacrificava riuscendo a chiudere al nemico il fondo di Val Calcino. »
      E il 16 dicembre un altro comunicato ufficiale recava :
      « 11 nemico non ha rinnovato ieri tra Brenta e Piave quei grandi attacchi a masse che per quattro giorni consecutivi, dall'1 1 al 14, è venuto sferrando contro le nostre linee. Si è limitato a tentare un attacco locale fra i cocuzzoli del Col della Berretta, attacco che è stato immediatamente ributtato dalle nostre truppe uscite ad affrontare ed a contrattaccare l'ondata avversaria. L'azione di artiglieria non è stata molto intensa. La stasi è dovuta indubbiamente al bisogno che gli austro-tedeschi sentono di ricostituire o sostituire le loro unità più provate. Movimenti di truppe sono stati infatti battuti dai nostri medi calibri, lungo le ferrovie nemiche.
      « I cadaveri che coprono il terreno dinanzi alle nostre posizioni ci avevano già dato una nozione abbastanza esatta delle perdite subite dal nemico. I prigionieri le hanno confermate e precisate. Abbiamo appreso così che il battaglione d'assalto della quarta Divisione austriaca ha dovuto essere ritirato dalle prime linee perchè ormai ridotto a pochi uomini. Il 90° reggimento, pure appartenente alla quarta Divisione, inviato sul Col della Berretta a trincerarsi su certe posizioni già occupate da un altro reggimento, l'88°, vi fu sorpreso dal nostro fuoco e da un nostro contrattacco, e quasi distrutto.
      « Gravissime perdite hanno subito anche i reggimenti della quinta Divisione germanica, i quali, come si è potuto constatare su prigionieri e su feriti rimasti in nostre mani, vengono assai spesso all'assalto inebriati da bevande alcooliche. La quinta Divisione è una delle migliori unità dell'esercito germanico. La compongono tre vecchi storici reggimenti del Brandenburgo, il cuore della Prussia, e precisamente l'8° reggimento dei Granatieri del Corpo « Re Federico Guglielmo III », il 12"
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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