Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (94/237)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAgata Sassari (151° e 152°), e in particolar modo il 151° reggimento, riconfermò il valore della sua gente e la gloria delle sue bandiere; i reparti d'assalto 1°, 2° e 16°, la quarta Brigata bersaglieri (14° e 20°), col suo reparto d'assalto (quarto), il 5° reggimento bersaglieri, i battaglioni alpini « Val d'Adige », « Stelvio », « Monte Baldo » e « Tirano » assolsero magnificamente il loro compito e furono all'altezza del loro nome e delle proprie fulgide tradizioni. »
      E un comunicato Stefani dava lo stesso giorno i particolari seguenti :
      « Con l'espugnazione di Cima di Val Bella è stata condotta a compimento l'operazione intrapresa dai nostri nel pomeriggio del 27 e svoltasi attraverso due giorni di attacchi e di contrattacchi vivacissimi, di lotte di artiglieria violente e di duelli aerei accaniti.
      « La preparazione della nostra artiglieria, avvenuta dopo il mezzogiorno del 27, aveva suscitato una reazione da parte del nemico, dapprima non intensa, ma divenuta poi assai più vigorosa con lo svilupparsi di una cinquantina di nuove batterie, dietro le ali del settore da noi prescelto per l'attacco. Tuttavia, come dimostra il fatto che l'ammassamento e l'avvicinamento delle truppe destinate all'assalto non furono molto disturbati e come confermarono più tardi i prigionieri caduti in nostre mani, l'azione delle fanterie colse il nemico di sorpresa.
      - « Alle 3,30 del mattino del 28, nel diffuso chiarore lunare, le nostre fanterie muovevano contro la fronte Cima di Val Bella, Col del Rosso, Col d'Echele, Croce di San Francesco, Sasso Rosso, appoggiate a sinistra da azioni dimostrative di piccoli nuclei che, spingendosi verso la Val d'Assa e il Monte Sisemol, riuscivano per qualche tempo a dividere su più larga fronte l'attenzione e la reazione del nemico, le quali altrimenti si sarebbero subito concentrate sul settore principale dell'attacco. Verso le ore 5, nostri reparti alpini avevano già raggiunto la chiesa di San Francesco, nonostante l'accanita difesa. Contrattaccati, dovevano ripiegare alquanto; ma, a sera, la chiesa, il Monte Cornone e quota 1109
      - 94 -


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

Pagina (94/237)






Sassari Brigata Adige Baldo Stefani Cima Val Bella Cima Val Bella Rosso Echele Croce San Francesco Sasso Rosso Val Assa Monte Sisemol San Francesco Monte Cornone Val Stelvio Monte