Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA PATRIA VIOLATASono in grande maggioranza sardi, fedeli ed ostinatissimi. Prima del combattimento, il generale comandante la Divisione tenne ai suoi soldati un discorso nella parlata caratteristica dell'Isola, e parve che l'anima della fieris-sima Sardegna vibrasse nella moltitudine.
« Tutta la preparazione di questi combattimenti è stata curata dal Comando della Prima Armata con amore, con la postazione sapiente di artiglierie, con ila grande importanza data ai tiri di controbatterie, con un paziente e minuzioso studio delle batterie avversarie, con un complicato servizio di informazioni sul nemico. Il giorno innanzi che cominciasse l'azione, il generale che comanda il Gruppo degli altipiani, uno dei più vecchi generali del nostro esercito, volle visitare tutta la fronte d'attacco, e si recò nelle prime linee a controllare personalmente la preparazione e parlò coi soldati. »
Luigi Barzini, a sua volta, diede un alto rilievo alla correttezza dei piani, all'esattezza delle manovre, alla completa armonia di azione fra artiglieria e fanteria. Le colonne di attacco erano accompagnate in ogni movimento dalla massima protezione di fuoco, da cannoneggiamenti precisi che paralizzavano il nemico fino al momento risolutivo degli assalti, costringendolo a rifugiarsi nei ricoveri blindati. I bombardamenti di preparazione, brevi, ma di estrema intensità, mirabilmente guidati dall'osservazione aeiea, avevano completamente distrutto le difese nei punti essenziali. Le colonne di fanteria svilupparono con precisione i sagaci programmi di manovra per assalire i punti più vulnerabili delle posizioni nemiche, appoggiandosi una con l'altra, fiancheggiandosi ed agendo in una contemporaneità che doveva suddividere l'attenzione del nemico e disperderne il fuoco, Cosi il rinnovato attacco al Col del Rosso aiutava l'assalto al Col d'Echele, e, nell'ultima fase, l'attacco finale al Val Bella trovava una efficace cooperazione laterale nell'attività dei reparti occupanti le pendici del Sisemol, di Ronco di Carbon e del Col del Rosso. Infine, l'impeto, la decisione, la costanza, la fermezza della truppa magnifica, piena di ostinata volontà, violentissima nel
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