Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAmovimento paziente e tenace nella sofferenza delle lunghe attese sul gelo, diedero pieno valore ed estrema efficacia al disegno dell'azione..
« Questa piccola ma completa battaglia — soggiungeva il Barzini — prova un'accuratezza di disposizioni, di preparativi, di studio, che difficilmente si immaginano, se non si ricorda che siamo in pieno inverno, sopra montagne aspre, nevose, e che i rigori della stagione, le difficoltà dei luoghi sono apparsi ostacoli insuperabili al nemico, tanto da indurlo a sospendere ogni azione, a rinunziare ad ogni speranza, a ridursi alla più completa i-nerzia. »
Il bollettino del 1° febbraio diceva:
« Dopo ripetuti e sempre vani tentativi di ritòglierci i progressi conseguiti nella regione di Sasso Rosso, il nemico iniziò nella mattinata di ieri un' azione più intensa per ributtarci dal Monte di Val Bella, donde nelle prime ore del giorno nostri reparti avevano raggiunto di slanciò la testata della Val di Melago. Prima però che l'attacco potesse toccare le nostre linee, mercè l'efficace cooperazione dell'artiglieria, gli assalitori furono presi sotto un fulmineo e potente fuoco di sbarramento, che li costrinse a ripiegare sulle posizioni di partenza. »
L'episodio raccolto in queste righe rappresenta quasi un simbolo della nuova situazione che era stata creata mercè la ferrea resistenza opposta dalle nostre truppe agli invasori. Ormai i soldati d'Italia erano in grado di riprendere l'iniziativa dell'attacco : e le furiose reazioni del nemico nqn gli fruttavano che nuove perdite sanguinose.
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