Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIANota del Pontefice nell'indicazione pratica delle condizioni di pace, vi ravvisiamo quella medesima indeterminatezza che caratterizza le comunicazioni da parte nemica, e che rende impossibile o inutile qualsiasi conseguente scambio di vedute. Gli ultimi discorsi del Cancelliere, del ministro germanico degli Esteri e del ministro degli Esteri d'Austria-Ungheria dovrebbero pur far cadere le illusioni di ognuno : nessun terreno pratico di discussione viene offerto sia dalla Nota del Papa, sia in quei discorsi, per quanto riguarda le contingenti condizioni della futura pace.
      « Occorre tener presente che ben altra importanza avrebbe l'inizio reale di trattative tra le parti contendenti di quella che possa avere la semplice enunciazione unilaterale di desiderate condizioni di pace, che metta innanzi l una o l'altra di esse. Non basta, per iniziare utilmente negoziati, che l'uno o l'altro belligerante esprima le sue aspirazioni di guerra, ossia le condizioni alle quali vorrebbe che la pace si facesse.
      « I Governi alleati non si sono mai rifiutati, anzi si sono sempre dichiarati disposti, come è loro dovere, a prendere in esame ed a discutere tra loro qualunque proposta di pace che venga seriamente messa innanzi dagli avversari; ma ciò non significa affatto la possibilità e la convenienza di entrare in negoziati su tali proposte, quando esse non presentino i caratteri voluti di serietà oppure siano tali, per la troppa divergenza dagli scopi fondamentali ed essenziali per cui viene proseguita la guerra dagli Alleati stessi, da non offrire alcuna più lontana probabilità che le trattative in contradit-torio o in comune con gli avversari possano condurre ad alcuna pratica soluzione, all'infuori di ogni successivo radicale mutamento delle vicende della guerra combattuta.
      « L'entrare in negoziati fra i belligeranti, sia direttamente, sia per interposta persona, non potrebbe condurre altrimenti ad alcun utile risultato; e se invece a ciò mirano sopra tutto gli Imperi centrali, cioè al fatto in se stesso dell'iniziamento di trattative, senza che essi si siano impegnati o compromessi per alcun preciso sche-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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