Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA PATRIA VIOLATAma di condizioni atto a servire di base alle trattative stesse, è soltanto perchè essi speculano sui risultati di sfibramento e di rilasciamento che la notizia dell'avviamento delle trattative produrrebbe nell'animo delle nostre popolazioni, col creare la falsa illusione di una ormai prossima fine delle ostilità.
« Una volta che gli Imperi centrali fossero giunti al fatto delle trattative, anche mediante vaghe e non ufficiali nè scritte dichiarazioni al terzo intermediario, relative a supposte concessioni- che sarebbero disposti a fare, sia alla Francia, sia all'Italia, essi Imperi confidano di conseguire senz'altro due risultati : primo, creare dissidi tra gli Alleati col far dipendere le maggiori concessioni prospettate a favore dell'una Potenza dalla decurtazione delle aspirazioni dell'altra o addirittura dall'ottenimento, per parte degli Imperi stessi, di positivi compensi a carico di un terzo alleato; secondo, suscitare vane illusioni nelle popolazioni assetate di pace, in modo che i Governi alleati e democratici si trovino sus-seguentemente costretti ad accettare anche le più dure condizioni per la difficoltà di riportare lo spirito pubblico nei loro rispettivi Paesi al diapason occorrente per una vigorosa ripresa delle ostilità.
« Ciò a cui non pongono abbastanza mente tutti coloro che, spinti dal solo sentimento umanitario e non da considerazioni pratiche, o dal semplice desiderio di servirsi del grido di pace come di un'arma di guerra, vorrebbero adoperarsi nel miglior modo per la più sollecita cessazione delle ostilità, è che ogni pubblica iniziativa di mediazione pacifica, se presentata in un momento inopportuno, è atta ad ostacolare anziché a promuovere il riawicinamento tra i belligeranti nonché la concisione di un qualsiasi accordo tra di essi.
« Qualunque intromissione intempestiva o prematura tende a spingere le parti contendenti ad una più rigida azione, se non alla amplificazione dei loro già dichiarati scopi di guerra, rendendo così più difficile ogni principio di transazione e di componimento.
« Nella Nota del Papa si accenna distintamente alle questioni : primo, del disarmo generale e dell'arbitrato
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I. Reggio Storia della guerra d'Italia — Voi. XXII. 7
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