Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAgolare e ordinare tali rapporti. Il Governo sa che l'esercito è il popolo in armi e che di questo unica e diretta è la rappresentanza, data la guerra moderna. Come non esiste politica se non in funzione di guerra, così la direzione della guerra è intima colleganza con le necessità della complessa vita del paese : non vi sono due Italie, una dove si combatte e si muore, l'altra dove si appresta quanto di uomini e di mezzi all'esercito abbisogna; vi è un Italia sola, e un governo e una volontà e un dovere solo per tutti : respingere il nemico e vincerlo : vincerlo con la forza delle armi, vincerlo con la resistenza interna del paese.
      « Il nemico si prefigge due obiettivi, militare uno, politico l'altro : frangere l'esercito e decomporre il paese. Mentre i nostri soldati combattono perchè sia arginato il successo militare, bene possiamo noi affermare che il secondo fine non sarà raggiunto. Molte volte la concordia degli animi fu invocata in questa Camera ed ebbe larga eco, se pur non completa. Ma oggi la stessa solenne gravità dell'ora conferisce ben altra austerità a questo dovere.
      « Prima che la guerra fosse dichiarata, era rispettabile l'opinione di chi non la vedesse necessaria; dopo che essa fu dichiarata, potè anche comprendersi una diversa vantazione e quindi un dissenso sui fini della guerra e sul modo di pervenire alla pace allorché 1 Italia aveva la fortuna di essere l'unica tra le nazioni continentali di cui nessuna parte di territorio nazionale fosse occupata dallo straniero. Oggi, dinanzi all'invasione nemica ed alla persistente pressione di essa, nessun dubbio, nessuna esitazione sono più possibili : chi resta al di fuori della compagine nazionale rinnega la qualità di italiano, e chi in questi momenti rinnega la sua qualità di italiano non potrebbe neppur dirsi straniero, ma nemico.
      « Compreso della suprema necessità di una tale affermazione di unione nazionale, il Governo ha creduto che solo il Parlamento potesse dare una espressione solenne e tangibile alla volontà del popolo italiano, così al cospetto del nemico, come in confronto dei nostri alleati, col proclamare dinanzi al giudizio di tutto il mondo
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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