Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA PATRIA VIOLATAranze, delle loro glorie, dei loro dolori; o cara, per tutti noi, terra friulana, dove il cuore d'Italia ha battuto per tanti mesi, animato dal sangue più puro delle nostre vene, con voi e per voi, per il nome e per la grandezza d'Italia conquisteremo i suoi termini sacri. »
Sorse poi l'on. Luigi Luzzatti, e si espresse con queste parole :
« I veneti, come nel 1859, quando invano speravano di far parte dell'Italia, inviano a questa Camera, oggi come allora, un messaggio pieno di fervido patriottismo, e vi dicono di essere pronti a sopportare un'altra volta tutti i sacrifici, tutti i dolori e persino tutti i martiri, purché l'Italia serbi fede a quei grandi principi di indipendenza e di libertà che costituiscono il nostro onore nazionale. I veneti, che nell'avversa fortuna (la grande e-ducatrice delle anime intemerate) ricordano i sublimi e-roismi del '48 e del '49, vorrebbero che si rievocassero in questa Camera, come luce ed ammaestramento di ciò che i popoli forti sanno sopportare per la grandezza e per la dignità della patria.
« Allora, nel 1849, quando Roma, difesa da Mazzini e da Garibaldi, stava per cadere; quando, dopo l'armistizio di Salasco, il Piemonte dovette interrompere momentaneamente la sua missione storica di liberatore d'Italia, Daniele Manin pose a Venezia, rimasta sola ed abbandonata da tutti, il terribile dilemma di resistere o di cedere. In quella sublime epopea di un piccolo Parlamento, degna del Senato romano e che ricorda il Senato romano quando affermava la fede nella vittoria con Annibale alle porte, Daniele Manin disse all'Assemblea queste parole : « Dobbiamo resistere? Volete resistere? ». « Sì », esclamarono ad una voce i parlamentar? di allora. « Ad ogni costo? » « Sì, ad ogni costo. » Risuonò di queste voci superbe l'aula del Palazzo Ducale, risvegliando gli echi delle sapienze e degli eroismi veneti dei tempi nei quali Venezia era davvero l'erede di Roma, e per alzata e seduta si votò questa mozione immortale : « L'Assemblea dei rappresentanti dello Stato di Venezia delibera di resistere all'Austria ad ogni costo, investendo Manin dei poteri illimitati. »
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