Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA PATRIA VIOLATAgliore disciplina dell'azione individuale. Cessi o continui la guerra, il problema rimane pur sempre lo stesso.
« La nostra finanza ha dato prova di una resistenza mirabile, sopportando l'urto dei nostri rovesci con una solidità che è un'altra magnifica prova delle virtù del popolo italiano.
« Grave, invece, si presenta la situazione rispetto ai cambi, la cui altezza è indice di disagio e causa di nuovo disagio : bisogna chiedere all'estero quanto meno è possibile e cercare di esportare all'estero tutto quanto non ci è strettamente necessario. Austerità di vita e virtù di rinunzie si impongono come dovere di ogni cittadino. E intanto, per quel che in questo campo possa riguardare l'azione dello Stato, crede il Governo che occorra anche qui una maggiore e migliore coordinazione di iniziativa e di attività. Si sono pertanto adottati, e presto dovranno ancora adottarsene altri, una serie di provvedimenti che saranno a suo tempo illustrati.
« In ogni senso, dunque, nuovi sacrifici e nuove rinunzie si impongono ma, quale che ne sia l'entità, o-gnuno sente come spontaneo dovere che tutte le nostre risorse debbano in primo luogo essere destinate a coloro che combattono e soffrono i disagi più duri, offrendo alla Patria la giovinezza e la vita.
« Il Governo ha pensato che in ogni famiglia di combattenti il primo giorno dell'anno dovranno giungere, quasi saluto augurale, due polizze dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni, con le quali si costituisce, a favore o dei soldati o dei loro congiunti, un'assicurazione nella misura, secondo i casi, o di lire 500 o di lire 1000. L'aver poi riconosciuto che la polizza possa essere liquidata dopo la guerra a chi investe la somma fissata in acquisto di terre o in istrumenti di produzione, non è soltanto un atto di gratitudine della Patria verso i suoi valorosi combattenti, ma è anche un'affermazione di quella politica di fecondo lavoro e di rinnovazione sociale cui dobbiamo tendere con tutte le nostre forze.
« Con soddisfazione possiamo considerare lo stato delle nostre industrie. Se alcuna tra esse — per esempioquelle che vivevano sopra tutto del lusso dei forestieri
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l. Rf.CGIO — Storia delia guerra d'Italia — Voi. XXII. 9
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