Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA PATRIA VIOLATAinterpretino le proprie generiche adesioni ai principi del Presidente Wilson riguardo all' autodecisione dei popoli ed alla rinuncia di ogni annessione, abbiamo avuto una prova palmare in occasione delle trattative di Brest Li-towsk, sia per la Lituania, 1' Estonia, la Curlandia e la Finlandia, sia nel disporre arbitrariamente delle popolazioni polacche nella pace con 1' Ucraina.
« Quanto al disarmo generale, il conte Czernin dice di accettare un'eventuale riduzione degli armamenti nella misura richiesta dalla sicurezza interna degli Stati, secondo, egli dice, la proposta di Wilson.
« Certamente la formula della commisurazione dei limiti degli eserciti stanziali alle necessità della sicurezza interna di ciascuna Potenza apparisce singolarmente atta a concedere una eccezionale larghezza in fatto di truppe sotto le armi ali Austria-Ungheria, in paragone di qualsiasi altro Stato, date le condizioni costantemente centrifughe e di animosità tra le varie nazionalità componenti quell' Impero.
« Così, concludendo, risulta chiaro che i nostri avversari fondano le loro dichiarazioni concernenti la pace su vaghi consensi in taluni concetti generici manifestati da uomini dell' Intesa come tendenti a raggiungere un futuro migliore assetto di pace; ma oppongono invece recisi rifiuti alla risoluzione di quei problemi specifici e ben definiti che sono pur stati causa patente della presente guerra, e che, se non fossero risolti, costituirebbero un costante pericolo per la stabilità della pace.
« Siamo sempre pronti a discutere insieme cogli Alleati qualunque proposta di pace che si presenti coi caratteri della sincerità. Ma non possiamo spensieratamente entrare in negoziati di pace senza alcun affidamento sulle condizioni proposte dagli avversari e da essi accettate.
« Dal dicembre 1916 la Germania impernia il suo gioco sul disgregamento degli avversari fra loro e sul promuovere lo sfasciamento interno degli Stati stessi. Le è riuscito in Russia; ora specula sull' Italia, dove calcola che, a negoziati di pace dichiarati, non si potrebbero riprendere le ostilità, qualunque fossero le condizioni im-
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