Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdei principi generali di rispetto delle nazionalità e di autodecisione dei popoli, che informano le nostre alleanze, pel trionfo dei quali insieme alle nazioni libere del mondo combattiamo questa aspra guerra.
      « Ma le sorti dell' Albania esigono uno speciale interessamento dell Italia in quanto esse sono interamente connesse, non meno del diretto e sicuro nostro possesso di Valona e del suo territorio, con l'assetto generale dell' Adriatico, che è per 1' Italia questione vitale. E pertanto, nei riguardi dell' Albania, 1' Italia non ha altre mire che di difesa contro ogni prevedibile ingerenza o insidia di terze Potenze. »
      Dopo alcuni accenni polemici intorno alle cose russe, 1' on. Sennino continuò così :
      « Le vicende politiche della Russia hanno sempre maggiormente assunto un carattere anarchico e di dissolvimento. Il Governo dei massimalisti di Pietrogrado non è riuscito a concludere coi nemici quella pace che volle fallacemente proclamare nel nome dei principi della democrazia e degli ideali socialisti e sulla base della libera elezione dei popoli colla formula « nè annessioni nè indennità ». E non volendo firmare la pace offerta dagli Imperi centrali, che giustamente qualificavano di anti-de-mocratica, nè volendo continuare la guerra, i massimalisti dich'ararono che la guerra colla Germania, 1' Austria-Ungheria, la Turchia e la Bulgaria doveva considerarsi come finita, e ordinarono la smobilitazione generale su tutto il fronte. Poi, dietro 1' avanzarsi delle truppe germaniche, telegrafarono e scrissero che avrebbero firmato le condizioni già rifiutate. E finalmente, seguitando il nemico la marcia su Pietrogrado, con un vano gesto, pubblicano un appello alla Nazione perchè sorga in armi contro l'invasore.
      « Sotto le varie formule artificiose sta il fatto che i massimalisti si sono messi completamente in balìa del nemico ed hanno accettato una pace che per la Russia è una semplice resa a discrezione, una pace imposta con la forza delle armi, quanto con le sottili Eirti della disgregazione morale.
      '( Non è nelle presenti circostanze, mentre agiscono
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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