Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsiano-Treviso. Le truppe britanniche si sarebbero raccolte intomo a Brescia.
Ma gli ordini furono mutati nei primi giorni di novembre. E se ne seppe presto la ragione. Mentre i Governi di Parigi e di Londra erano favorevoli all' impiego delle loro truppe sulla fronte del Piave voluto dal Governo e dal Comando italiano, ben consci delle gravissime conseguenze di un nuovo sfondamento, il generale Foch adduceva in contrario ragioni tecniche. Egli affermava che la situaz'one sul Piave era insostenibile e insisteva per un nuovo ripiegamento generale sulla linea Mincio-Po, la quale, oltre alla maggior brevità di sviluppo ottenibile mercè 1' inondazione delle Valli Grandi Veronesi, offriva i vantaggi di una fronte a tenaglia. E poiché la situazione sul Piave era, a parer suo, insostenibile, egli non voleva assumere la responsabilità di mandare le proprie truppe innanzi, esponendole al pericolo di essere coinvolte in un eventuale scacco.
Erano ragioni umane — osservò più tardi il Corriere della Sera ricostruendo gli eventi — ma non potevano valere per noi, che sentivamo in quel momento la necessità del sovrumano per salvare Venezia, Treviso, Padova, Vicenza, Verona...
Al convegno di Rapallo (5-7 novembre) rimase inteso che i francesi non solo non avrebbero oltrepassato il Mincio, ma avrebbero provveduto sopra tutto alla difesa del settore Stelvio-Garda. Gli inglesi, prima riuniti a Pavia, si spostavano per fermarsi intorno a Mantova : era l'imbastitura del fronte voluta da Foch, al quale tuttavia, or non è molto, un g'ornale parigino, quasi che non fosse sufficiente merito per il maresciallo Foch 1' aver vinto sulla Somme e sulla Marna, attribuiva ad abundantiam anche l'idea della resistenza sul Piave, che fu invece esclusivamente concepita dal generale Cadorna : questi anzi aveva potuto predisporne 1* attuazione effettiva prima di essere esonerato dal comando, concretando con i comandanti delle armate il ripiegamento della I e della IV Armata sulla linea Altipiano-Grappa ed avviando al Piave tutte le truppe disponibili.
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