Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA PATRIA VIOLATA
« Verrà l'ora delle critiche e dei processi ai responsabili delle colpe — se colpe ci sono.
« Ma in questo momento non c'è che la suprema, urgente e sicura difesa dell'Itaca. Tutto il popolo italiano sorga in piedi, col sorriso della sua perenne giovinezza e con l'aureola della sua gloria millenaria, per preparare Legnano al novello Barbarossa che dimostri ai dubbiosi ed ai sospetti che la terra dove sono nati Mazzini e Garibaldi non ospita traditori della Patria.
« Evviva l'Italia immortale! »
Il Partito socialista riformista rivolse alla Nazione il seguente appello, recante le firme dei componenti il Comitato esecutivo : (( Cittadini !
« Riaffermiamo la nostra fede s'ncera e profonda nel soldato italiano. È necessario e doveroso. Le gravi vicende ultime, se ci addolorano, non ci prostrano. I nostri fratelli sulla malsicura frontiera hanno ricevuto l'urto di tutt'intera la coalizione barbarica, che vuol sottomettere al dominio della spada l'Europa civile. Se il primo impeto sopraffattore ha avuto ragione del buon diritto e della legittima difesa del suolo patrio, l'invasore deve pentirsi della sua oltracotanza. Il soldato italiano è ancora quel modesto, volonteroso ed eroico cittadino armato, che per due anni e mezzo ha combattuto senza posa contro un nemico insidioso e crudele nelle condizioni più dure, per dare alla Patria i suoi confini naturali, la garanzia della sua integrità e del suo tranquillo sviluppo. Il soldato italiano saprà scrivere ancora pagine memorande e ricacciare il nemico dal suolo della Patria per dare alla nostra guerra di rivendicazione immancabile il suo coronamento di vittoria.
« Cittadini!
e Ai nostri fratelli in armi, ai combattenti invitti di undici aspre battaglie, che si apprestano al cimento supremo, vada il nostro saluto fervido, l'augurio fiducioso, l'attestazione di quella salda fraternità, che ci fa tutti di essi commilitoni. Oggi, dietro le linee, l'apprestamento dei mezzi : domani, come il dovere ci chiami, al loro fianco nell'aspra vicenda della lotta. La Patria non può
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