Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA PATRIA VIOLATANapoli con l'obbligo di presidiare e completare la linea Plezia-Foni-Isonzo e di estendere la propria occupazione fino all'Isonzo, poneva la brigata stessa alla dipendenza della 19a Divisione, cui dava incarico di provvedere con le forze indispensabili alla difesa del caposaldo Monte Piatto-Monte Uplatnac e della linea Za-gradan-Foni-Isonzo, mantenendo il maggior numero di reparti in riserva verso la cresta del Kolovrat.
Queste le ultime principali disposizioni che precedettero l'offensiva nemica.
A metà settembre, quando i preparativi per la ripresa delle operazioni offensive erano in pieno sviluppo, le artiglierie della 2a Armata avevano assunto uno schieramento assai ardito, con notevole addensamento di mezzi in corrispondenza della testa di ponte di Tolmino e della parte meridionale dell'altipiano di Bainsizza.
Delineatasi la possibilità di una offensiva nemica e tale possibilità rendendosi di giorno in g:orno più manifesta, il 9 ottobre il comandante della 2a Armata disponeva che lo schieramento delle artiglierie, il quale era eccessivamente offensivo, venisse in parte modificato, in modo che assumesse carattere difensivo, ma permettesse la manovra controffensiva.
Il Comando Supremo il 10 ottobre approvava in massima le direttive, ma prescriveva che dei medi calibri non rimanessero sulla Bainsizza che quelli più mobili e anche per questi non si tralasciasse di predisporre mezzi acconci per un ordinato e tempestivo ripiegamento. Prescriveva inoltre che durante il bombardamento si svolgesse una violentissima contropreparazione per disorganizzare e annientare l'attacco prima ancora che si sferrasse.
Alle istruzioni ora dette non seguiva per parte del Comando della 2a Armata alcun particolare provvedimento, nella considerazione che non sarebbe stata possibile la esecuzione della contropreparazione se si fossero portate sulla destra dell'Isonzo le artiglierie di medio e grosso calibro, alle quali la contropreparazione stessa spettava. Va notato che il generale Cadorna opi-
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