Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAnava invece che il tiro delle artiglierie più mobili e di quelle da campagna sarebbe stato efficacissimo, trattandosi di battere soltanto i punti più favorevoli allo sbocco del nemico e non di distruggere ostacoli.
      Tenuto conto dell'aggravarsi della minaccia nemica, il Comando dell'Armata disponeva per alcuni spostamenti di artiglierie verso la fronte minacciata : tra questi spostamenti erano comprese l'assegnazione di una trentina di batterie al 4° Corpo e la dislocazione di quattro gruppi di medio calibro presso Idersko-Luico-Monte San Martino e Monte Planina per battere forze provenienti da Drezenca e quelle che da Tolmino risalissero l'Isonzo.
      In base alle disposizioni emanate dal Comando della 2a Armata fin dal 9 ottobre, avevano luogo intanto nei Corpi d'Armata 4° e 27° alcuni spostamenti di arti-gl'erie, i quali conducevano all'arretramento solo di qualche batteria di medio calibro.
      Per sua parte il Comando Supremo, il quale fra il 19 settembre e il 18 ottobre, e particolarmente nella prima decade di ottobre, aveva sottratto alla 2a Armata 87 batterie di vario calibro e 16 batterie di bombarde, nella seconda decade di ottobre assegnava all'Armata stessa 19 batterie e il 22 ottobre ordinava che dalla Ia venissero trasferite alla 2a Armata 17 batterie di medio f calibro, le quali, assegnate tutte al 4° Corpo, non giunsero per altro, salvo due, in tempo per l'azione del 24.
      Nel complesso pertanto (come ha ricordato lo stesso comandante della 2a Armata), per quanto i movimenti effettuati e ordinati tendessero a trasformare il nostro schieramento, che era prettamente offensivo, in difensi-vo-controffensivo, e poscia, negli ultimi giorni, a dargli carattere particolarmente difensivo, in effetto lo schieramento conservò carattere difensivo-controffensivo.
      Durante l'offensiva dell'agosto 1917 l'attenzione del Comando della 2a Armata si rivolse quasi esclusivamente alla sistemazione difensiva dell'altipiano di Bainsizza, per ass'curare il possesso delle linee conquistate in vista di un ulteriore sbalzo offensivo; e anche dopo le direttive con le quali il Comando Supremo, il 19 settem-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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