Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IDOPO CAPORETTO
Risultato superiore all'attesa — La forzata rinuncia nemica — Il linguaggio ufficioso della Germania — Grottesche illusioni
— Il martirio delle terre invase — Il terzo anniversario dell'entrata in guerra — Il proclama del Re — L'apoteosi a Roma
— Entusiasmo italiano e solidarietà straniera.
Lo sfondamento di Caporetto e l'impetuosa avanzata con cui gli austro-tedeschi ne avevano colto il massimo frutto, rappresentava un risultato certamente di gran lunga superiore alle previsioni con le quali s'erano mossi nell'ottobre del 1917 gli Imperi Centrali.
« 11 fatto — notava Rino Alessi in uno studio pubblicato nel gennaio del 18 — che contemporaneamente alla radunata offensiva dell'alto e medio Isonzo non corrispose subito un aumento notevole delle altre forze; nè sul Trentino, dove pure Conrad si era affaticato a sostenere la necessità di una ripresa del suo piano con l'armata del Siid-Tirol convertita in esercito; nè sulle colline del Goriziano e sul Carso, dove le divisioni di Boroevic mal resistevano in gambe, in quanto ancora soffrivano delle perdite subite nell'ultima onerosissima battaglia del Carso; questo fatto, dicevo, dimostra fino all'evidenza che i nemici non si aspettavano dalla loro impresa risultati superiori al reintegro dei confini occidentali della Duplice Monarchia.
« Viceversa nello sviluppo delle operazioni l'avvenuta rottura del centro delle armate italiane ed il facile progresso della massa d'urto lanciata furiosamente avanti fra Tolmino e Plezzo, ha dato all'avversario la speranza di poter ottenere molto più di quello che si propone-
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