Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAl'Italia abbia combattuto, è la battaglia di tutto l'esercito, di tutta la nazione contro tutte le forze del suo secolare nemico.
« Delle 92 divisioni (80 di fanteria e 12 di cavalleria) che formano la forza mobilitata dell'Austria-Ungheria, 71 sono già state accertate sulla nostra fronte, e queste 71 divisioni — si può affermarlo sicuramente — che costituiscono numericamente tre quarti delle unità mobilitate, rappresentano qualitativamente tutto quanto l'Austria-Ungheria ha di truppe veramente efficienti. Quanto all'artiglieria e all'aviazione si può dire che l'Austria-Ungheria abbia posto contro di noi la totalità dei suoi mezzi. Non meno di 7500 bocche da fuoqo di ogni calibro sono in azione sulla nostra fronte.
« Tre armate austro-ungariche sono impegnate nell'offensiva sotto gli ordini supremi del feld-maresciallo Boroevic von Bojna, comandante in capo sulla fronte italiana. Tra Astico e Piave è l'I la armata del colonnello generale von Scheuschestuel, al Montelio la 6a armata agli ordini dell'arciduca Giuseppe e sul basso Piave opera la vecchia armata dell'Isonzo comandata dal colonnello generale von Wurm. Combattono tutte con disperata energia, con enorme ricchezza di mezzi. L'ordine è di avanzare ad ogni costo, senza badare a sacrifìci di sangue, e i reggimenti austro-ungarici cercano di obbedire. Migliaia di cadaveri coprono il terreno dinanzi alle nostre linee nel settore montano, si accumulano lungo il Piave ad ogni assalto sferrato. Ma gli obiettivi da raggiungere sono ancora lontani.
« Da documenti trovati addosso ad ufficiali nemici risulta conferjnato che il 16° Corpo d'armata austro-un-garico, forzato il Piave fra Nervesa e le Grave di Papa-dopoli, doveva raggiungere il primo giorno la ferrovia Treviso-Montebelluna. Più a sud, il 4° Corpo d'armata, varcato il fiume fra le Grave di Papadopoli e Ponte di Piave, doveva occupare d'un balzo Treviso. Da Ponte di Piave al mare il 7° e il 13° Corpo d'armata dovevano appoggiare l'avanzata raggiungendo nel secondo giorno la ferrovia Treviso-Mestre.
« In due giornate di lotta le colonne nemiche sono
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