Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAAsiago e nella regione del Grappa nostre continue e vigorose puntate vengono ristabilendo la situazione quale era prima dell'offensiva o impediscono al nemico di riprendere i suoi attacchi, nella zona del Montello e lungo il basso Piave la lotta prosegue col primitivo accanimento e in tutta la sua gravità. Qui l'avversario, rinnovando senza tregua attacchi in forze, cerca di estendere la sua occupazione sulla destra del fiume così da assicurarsene i passaggi, ma la sua violenta azione urta contro la nostra tenace resistenza, si incrocia e si intreccia con una nostra impetuosa reazione. Ai suoi attacchi rispondono immediati i nostri contrattacchi; ad ogni sua sosta di stanchezza la nostra pressione aumenta, annulla i vantaggi che esso ha conseguiti.
« È impossibile indicare le linee di contatto. Ad ogni momento le fronti si spostano secondo gli impulsi degli attacchi e dei contrattacchi. Non vi sono linee, ma aree di combattimento che comprendono la zona settentrionale del Montello e, lungo il Piave, una fascia profonda qualche chilometro sulla riva destra tra le ferrovie Oderzo-Treviso e Portogruaro-Mestre. Ma in questo tumulto grandioso di combattimenti, attraverso i rapporti e le testimonianze dei nostri ed attraverso i documenti e le deposizioni dei prigionieri avversari, sempre più fulgida luce illumina la magnifica resistenza delle nostre truppe e dei contingenti alleati.
« Un'aureola eroica avvolge intere unità che il bollettino enumera. Della VI Armata il 13° fanteria (Brigata Pinerolo) e la 178a compagnia mitragliatrici, si sono coperti di gloria resistendo sul caposaldo di Cima Echer, spigolo vivo contro il quale si è infranta la furia di molti battaglioni avversari. E con non minore tenace valore si sono difesi il 266° fanteria (Brigata Lecce) al Buso de; Termine, e il 117° fanteria (Brigata Padova) a Sasso. 1 serventi delle batterie del 25° raggruppamento d'assedio hanno difeso i loro pezzi coi moschetti e colle bombe a mano. La 7a e l'8a batteria del 56° artiglieria da campagna, su Col Moschin circondato, hanno tenuto il nemico lontano dai pezzi spaiando shrapnels a zero e mettendo
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