Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAl'ala destra rioccupava Nervesa : battaglia sanguinosa che ha nettamente spezzato la resistenza nemica.
      « Da Maserada a San Dona gli austriaci hanno contrattaccato tenacemente la nostra pressione, ma sono stati ributtati nel Piave. Nel settore di San Dona la battaglia è continuata violenta fino alle prime ore del pomeriggio. 1 fortini di mitragliatrici sono stati espugnati e il nemico è stato flagellato e battuto su un terreno che è ora coperto di cadaveri.
      « La battaglia ci ha già dato con la riconquista del terreno un ingente bottino, un notevole numero di prigionieri ed i pezzi lasciati in un primo tempo sulle falde del Montello. »
      All'indomani, 24 giugno, il bollettino ufficiale annunziava :
      a La giornata di ieri ha coronato la nostra vittoria.
      « Addossato al Piave, in spazio sempre più ristretto, dalla ferrea pressione delle nostre truppe, fulminato senza tregua dalle artiglierie e dagli aeroplani, l'avversario, dopo essersi disperatamente mantenuto per otto giorni, a costo di inauditi sacrifici, sulla destra del fiume, ha iniziato, la notte del 23, il ripiegamento sulla sinistra.
      « 11 passaggio, eseguito sotto il nostro tiro, micidiale, è continuato nella giornata di ieri, protetto da un forte schieramento di mitragliatrici e da truppe di copertura che, dopo ostinata resistenza, sono state successivamente travolte dalle nostre truppe incalzanti.
      « 11 Montello e tutta la riva destra del Piave, tranne un brevissimo tratto a Musile dove la lotta continua, sono tornati in nostro pieno possesso.
      « Sinora sono stati accertati oltre 4000 prigionieri. Un ingente bottino di armi e materiali d'ogni specie sono caduti nelle nostre mani.
      « Uno straordinario numero di cadaveri austriaci ricopre il terreno della lotta a testimonianza dello sfortunato valore e della grande sconfitta avversaria. »
      E un comunicato ufficiale, diramato dalla Stefani, soggiungeva :
      « La vittoria nostra era assicurata fino dal 20 giugno, quando il nemico, già fulmineamente battuto da noi e
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 23. La suprema resistenza
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 150

   

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