Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAperdite enormi, esausto di forze e di mezzi, spogliato dei vantaggi iniziali conseguiti, vinto insomma, il nemico ha dovuto ritirarsi.
      « L'esercito italiano può gloriarsi d'aver battuto, col valido appoggio di divisioni 'alleate, sull'Altipiano d'Asiago, tutto l'esercito austriaco. »
      Alle truppe vittoriose il generale Diaz, l'artefice del grande trionfo, lanciò questo nobile proclama :
      « Ufficiali e soldati!
      « lì nemico, che con impeto furioso ha messo in opera ogni suo mezzo per penetrare nel cuore del nostro territorio, è stato ovunque saldamente contenuto e respinto. Le sue perdite sono grandissime. La sua baldanza è fiaccata. Il vanto è di tutti i combattenti, di tutti i comandi, di tutte le armi, di tutti i soldati e dei marinai che operarono a loro fianco.
      « Il paese ha subito sentito che la barriera opposta dal vostro eroismo al disperato sforzo era incrollabile : ha sentito con fierezza e gratitudine che la nostra forza è la più pura espressione dell'immortale vigore della nostra gente. Gli alleati, che così valorosi rappresentanti hanno fra noi, plaudono al nostro successo contro l'eterno nemico e ne valutano l'altissimo significato. La grande battaglia per ora sosta, ridotta ad azioni locali. L'esercito ha ben meritato della patria.
      « Ufficiali e soldati!
      « La nostra compagine è salda, come sicura è in noi la coscienza del nostro diritto e della santità della causa che difendiamo. Le nuove prove che certo ci attendono riaffermeranno al nemico che dove è Italia è fede, forza e abnegazione. Per l'Italia, per il Re, per la civiltà, perseveriamo sicuri e tenaci nel compimento del sacro dovere. »


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 23. La suprema resistenza
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 150

   

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