Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
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      « Anche il nemico si è battuto con disperata energia, lo provano i mucchi di cadaveri austriaci a pochi passi dalle nostre mitragliatrici, lo provano i numerosi feroci corpo a corpo, lo provano le altissime perdite avversarie, che in certe unità arrivano al 75 per 100. Secondo calcoli modesti oltre 150.000 austriaci sono fuori combattimento.
      « I piani nemici, accuratissimi, contemplavano due ipotesi : a) Gli italiani si ritirano in rotta. — b) Tentano di resistere. Tutto era previsto per arrivare all'identico risultato, matematicamente.
      « Non previsto da Boroevic, si avverò invece un caso c) : gli austriaci battuti ».
      Ed esaminando come s'era imposta al nemico la /necessità imperiosa della ritirata, Luigi Bairzini scriveva :
      « Falliti i grandiosi piani d'irruzione, sui quali l'offensiva austriaca mosse il giorno 15, fermato sulle Grave di Papadopoli, da dove intendeva dare un balzo verso Treviso, fermato sul Montello, da dove voleva scendere su Montebelluna, il nemico, che aveva fatto invece qualche lieve progresso avanti a San Donà, ha ridotto tutta la sua azione dal giorno 16 in poi a fare spazio in quel punto, disperatamente. Lì ha fatto convergere tutte le divisioni il cui colpo era mancato più al nord? lì ha rovesciato tutte le riserve dell'armata dell'Isonzo, fino all'ultimo uomo. Non aveva più altra ambizione che quella di farsi un poco di posto, sufficiente per organizzarvisi, per crearvi una nuova zona di partenza, da cui potere eventualmente riprendere lo slancio in operazioni future. Non è riuscito. Ogni immissione di forze fresche nella lotta creava allargamenti subitanei, ora'verso Meolo ora verso iMonastier, ma immediati contrattacchi sgonfiavano i salienti, riportavano avanti la nostra linea di compressione.
      « Il nemico si è trovato nella condizione di dover adoperare grandi masse in una zona insufficiente ali a-zione di grandi masse. Non avendo potuto farsi largo, le truppe di quella dozzina di divisioni austriache che avevan passato il fiume si sono trovate letteralmente
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 23. La suprema resistenza
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 150

   

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