Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIApliata, provocando e sostenendo validamente risoluti con-trattacchi di numerose forze avversarie. Furono catturati 8 ufficiali e 371 uomini di truppa.
      « Sul rimanente della fronte si ebbero duelli di artiglieria non molto intensi ed attività di piccoli reparti.
      « Fra Mori e Loppio una nostra pattuglia di assalto sorprese ed annientò un piccolo posto avversario, traendone prigionieri i superstiti.
      « Nostre squadriglie lanciarono parecchie tonnellate di bombe su depositi di munizioni nemici nella pianura veneta e sugli impianti ferroviari di Mattarello.
      « Vennero abbattuti sette velivoli avversari. 11 tenente Flavio Baracchini ha raggiunto la sua trentesima vittoria.
      « Nel rastrellamento del terreno della battaglia venne raccolto ancora qualche centinaio di prigionieri ed accertato il completo ricupero di tutta la nostra artiglieria, armi e materiale. La quantità di armi e materiali austriaci restata nelle nostre mani è ingente e potrà essere stabilita solo dopo lungo lavoro di statistica.
      « Tutti i bombardieri combatterono con grande valore. Il secondo reggimento bombardieri, specie il 105° gruppo, meritano l'onore di speciale citazione ».
      Con la rioccupazione della testa di ponte di Capo Sile, resa ancor più salda, e col rastrellamento del terreno di battaglia si era definitivamente suggellata la sconfitta austriaca del Piave. Il nemico aveva dovuto così appiattarsi ovùnque di nuovo nelle sue posizioni di partenza. Le incursioni ardite degli ultimi due giorni avevano avuto lo scopo di saggiare l'antica linea nemica ed erano state istruttive. Si era trattato di minuscole azioni, sporadiche, saltuarie, di semplici colpi di sonda, ma esse ebbero un effetto inatteso : offrirono al nemico il pretesto di inventare di sana pianta una grande offensiva italiana per poterne annunciare lo scacco e distogliere così l'attenzione dell'Austria affamata dall'amaro spettacolo del Piave rivarcato...
      I colpi di sonda erano divenuti nella fantasia del Comando austro-ungarico una serie di violenti combattimenti, tali da costituire gli anelli di una grandiosa batta-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 23. La suprema resistenza
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 150

   

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